Parrucchieri e banche a Bologna

Vive tempi di crisi anche la florida e grassa e ricca Tortellini city. La cassa integrazione è all’ultima moda e gli unici che trovano lavoro nel 2009 sono i fuoritempo come me (e si baciano di continuo le chiappe, per il fortunato destino).

Però ci sono un paio di settori commerciali che proprio sembrano non accusare il colpo dell’annata. Un paio di settori che sopravvivono a tutto, incoercibili e dilaganti come la Ninina (leggi: Influenza suina).

E non mi riferisco ai becchini (che li teniamo fuori da questo discorso, ma che l’unica cassa che vedono non è quella dell’integrazione e non escono mai dal business), ma alle banche e ai parrucchieri.

A Tortellini city continuano a crescere e fiorire banche e parrucchieri.

Roba che in ogni quartiere di Bologna puoi scegliere tra almeno 12 tipi diversi di banche e il doppio di coiffure. C’è la Banca del Palento, il Monte dei caschi di fieno, la Cassa di risparmio di CasalBorsetti e associati, il Credito cooperativo dei quattro cantoni, il Banco Sbancato e così via. Un pullulare di filiali e colletti bianchi e cravatte e sorrisi pieni e gentili e sportelli bancomat creativi.

Nessuno sembra avere voglia di investire, ma TUTTI hanno voglia di fare una capatina in banca. Conti corrente a interessi spropositati, mutui da 150 anni per disoccupati da lasciare in eredità al proprio peggior nemico firmando una semplice clausola e promozioni on line da urlo: che con 1 euro di versamento vinci pure la vacanza in Guatemala, scortato da qualche brigante sardo di cui una volta comparve il nome sul giornale tanto che ora, nel suo paese, gli chiedono tutti l’autografo.

In banca ci vanno soprattutto gli umarells: i vecchietti in pensione che alla mattina si svegliano e dicono alla loro consorte:

” Ci vediamo per pranzo, vado a prendere il giornale e alla banca!” e tornano dopo 5 ore anche se devono solo scendere all’angolo.

Tutti gli altri guardano i piccoli negozietti di quartiere, la mesticheria, il fornaio e il falegname chiudere e aprire delle banche. Chiudono anche i cinema e si trasformano in banche (o in Plenty Market). Chiudono anche i distributori di dvd e si trasformano in banche.

E’ tutto un pullulare di soldi e opulenza che sarebbe come sventolarla davanti a un diciassettenne arrapato –  in piena crisi ormonale – e poi andarsene via dicendo che si è una ragazza seria.

Là dove le banche proprio non riescono a starci, per la metratura esigua del locale, spuntano dei parrucchieri. Chiunque abbia uno sguardo un po’ attento e capiti a Tortellini city si accorgerà che qui, proprio, non mancano i parrucchieri.

Se per esempio c’hai un appuntamento urgente nella notte, che senti l’irrefrenabile bisogno di una messa in piega, allora vai tranquillo: sotto le due torri avrai pane per i tuoi denti e bigodini per i tuoi capelli.

Ci sono parrucchieri di qualunque tipo. Quelli fashion e minimal, quelli in stile opulenza, quelli che non li noti ma ci sono e quelli che li noti troppo e non ci sono. Prezzi stracciati o prezzi altissimi, roba da lasciarci un rene in cambio di qualche colpo di luce.

Ci sono quelli che sembra di entrare in un posto per vip e altri che quando esci c’hai la testa rintronata a causa del bombardamento di pettegolezzi a cui sei stato sottoposto nell’ultima mezz’ora.

Qualcuno si chiede come facciano a vivere, tutti questi parrucchieri. Se lo chiedono soprattutto le donne come me, che a farsi la piega ci vanno ogni 6 mesi.

La risposta vive tutta intorno a noi. Basta guardarsi in giro la domenica pomeriggio. Magari in piazza Maggiore o davanti a qualche caffetteria del centro.

In queste circostanze escono dalle loro tane pettinature cotonate fino a sembrare delle mousse di meches, capelli così spumeggianti e alti da concorrere con le Torri locali. Sono situate in testa alle zdaure bolognesi doc. Quelle che se ne vanno in giro impellicciate, nel loro metro e trenta nutrito a tortellini e lasagne, con quelle faccione paciose da emiliane (che poi spesso tirano fuori gli artigli, ma di solito succede solo con le nuore) e che ogni settimana, anche quando piove, nevica e c’è indigenza, vanno puntualmente dalla parrucchiera per bigodinarsi e ascoltare le ultime notizie dal rione.

Sono tante e vivono intorno a noi. Durante la settimana lavorativa pensano all’approvvigionamento per il pranzo domenicale e conducono una vita ritirata, ma al sabato pomeriggio fanno anche loro la vasca in centro.

Dal parrucchiere si comportano in modo versatile, passando dalla lettura composta di Novella 2000 (le riconoscete, oltre che per i bigodini e il casco in testa, perchè prima di sfogliare la rivista si leccano copiosamente il dito, spesso producendo anche un leggiero “ciocco” con labbra e lingua) a discutere dell’ultima stagione del Duse, passando a volo di rondine su argomenti di quartiere e considerazioni sparse di varia natura e umanità.

Sono loro che nutrono questi nostri concittadini che hanno scelto di aprire una parrucchieria, con appuntamenti fissi e inderogabili, per lavarsi e capelli e farseli cotonare.

E se la libreria chiude e dopo 6 mesi ci trovate l’insegna “Messa in piega 201o” o “Oltre la chioma c’è di più”, non preoccupatevi: è merito della nonna che alza il Pil di questo commercio di lacche, spume e  nuances di colore.

Se abitate a Bologna vi propongo un gioco: contate le banche e le parrucchiere nel vostro isolato (o quartiere). Lasciate un commento indicando zona di appartenenza e numero. Chi avrà contabilizzato il punteggio maggiore vince un bel premio Panzallaria.

14 commenti
  1. la coniglia dice:

    non sono bolognese e non posso partecipare al gioco, ma nel mio quartiere siamo un pò in controtendenza rispetto a bologna…sarà che siamo più poveri, ma non ci sono così tanti parrucchieri, nel mio quartiere, sarà che è fatto solo di abitazioni per lo più, ce ne sono solo 2 uno da donna e uno da uomo. Ce la caviamo meglio con le banche, 4!
    P.S.
    parlammo di questo post già due anni fa ricordi? Cavolo ne è passato di tempo…!

  2. monica dice:

    rastignano city…..allora vediamo un pò 5 banche in 200 mt e 4 parrucchiere e 2 barbieri in 1 km….possono bastare?

  3. Virgy dice:

    Campi Bisenzio, Firenze, ancora meglio: piazza con 5 strade che s’immettono = 6 banche, 7 parrucco-barba e 1 sola edicola e 1/2 libreria…che tristezza!

  4. Lumaca a 1000 dice:

    non sono bolognese ma il conto l’ho fatto lo stesso! allora di banche solo 2, ma tra parrucchieri e barbieri 9. dimenticavo di dire che non abito in una città e quindi non sono le presenze in un quartiere, ma tutti quelli che ci sono in un paesino di meno di 4000 abitanti, e sapete un’altra cosa? abbiamo anche 10 bar (o forse anche di più, comunque 10 sicuri!)…non esistono librerie, se proprio vuoi un libro o lo cerchi tra l’edicola e la cartoleria che ne tengono qualcuno oppure ti fai 50 km..questo mi da molto da pensare!

  5. supertri dice:

    Panz, avevo iniziato a contare banche e parrucchieri poi mi sono arresa – conteggio parziale zona Murri-San Ruffillo (fino al Toniolo e solo su via Murri/Toscana): almeno 13 banche (di cui 2 UniCredit e 2 Intesa (ex-Carisbo) e…9 parrucchieri (mi saranno sicuramente sfuggiti quelli ai primi/secondi piani degli stabili (tipo a inizio via Murri)..
    Adesso abito fuori città ma questa è la zona dove ho vissuto più a lungo. Ma parliamo delle ferramenta, dove sono?!!!

  6. Slim dice:

    Questa cosa dei parrucchieri che fioriscono come margherite deve essere un trend mondiale. Qui a Canberra nella mia zona( piccolina, in piena periferia , mezza campagna) hanno rimodernato il centr-ino commerciale..beh dentro ci sono 4 banche e 6 parrucchieri!!! (1 macellaio, 1 supermercato, 1 forno, 1 fruttivendolo, 1 calzolaio, 4 abbigliamento, 1 edicola, 4 bar)

  7. Francesca dice:

    Bologna Periferia nord-ovest: nel mio isolato: 5 banche e 7 parrucchieri (una di troppo, purtroppo!!!) e ben 3 barbieri! Vogliamo parlare dei bar?!! 🙂

  8. Stefania dice:

    Io invece a Milano ho notato l’apertura selvaggia di negozi di massaggi thailandesi e di estetista, come dire la crisi? mi fa un baffo e allora vado dall’estetista a farmi la ceretta oppure la combatto a colpi di spazzola e phon.
    Stefania

  9. Wasperina dice:

    Posso giocare anche io? giuro che le fotografo nel mio quartiere: ho contato sin ora 7 banche, e altrettanti parrucchieri… provincia di monza/brianza

  10. MammaTuttoFare dice:

    Paesino di 5500 abitanti nel ricco Nord-Est: 7 parrucchieri e 3 banche! Tutto il mondo è paese.

  11. Panzallaria dice:

    @pietro: è vero! mi ero dimenticata di tutte le cremerie. tutte “antiche”, nate ieri

  12. stefania dice:

    Mamma mia, coem hai ragione! Parole sante! anch’io mi sono sempre stupita di questa invasioni di parrucchieri…e continuano ad aprirne altri…

    Io credo di vivere nella zona di Bologna con il più alto tasso di parrucchieri dell’Emilioa Romagna probabilmente, è incredibile, ce nè uno ogni 5 minuti di strada e adesso ne hanno aperti altri due nella stessa strada a pochissima distanza l’uno dall’altro…

    Possibile che la richiesta di messe in poeghe da parte delle zdaure bolognesi sia così elevata? anch’io dal parrucchiere ci vado ogni 6 mesi, quando va bene…

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