La cena peggiore della mia vita l’ho cucinata io

“Non hai ancora scritto della cena! Devi fare un post sulla cena. Non è che puoi fare solo la sborona su quel blog lì!” tuona Tino.

“Che cena? Quale cena? a chi vuoi che interessi delle nostre cene…” rispondo io, facendo la gnorri.

“La cena con cui hai definitivamente calato un sipario pietoso sulla tua neonata attività di chef. La cena che per poco non uccideva 6 adulti e 3 bambine. Quella che nemmeno tu hai avuto il coraggio di assaggiare!”

Allora.

Diciamo che io mi emoziono quando entro in ansia da prestazione. Diciamo pure che il riso non è il mio forte. E che quella cena, la cena di cui parla Tino, aveva un’importanza speciale: volevo ringraziare Daniele perché ha accettato di accompagnare la sottoscritta a YouPost con la sua musica. Lui è un vero vip. Uno di quelli che di solito paghi i dollaroni per sentirlo suonare. Io sono una che hanno invitato a un reading perché lo organizzano due suoi compagni di università.

Le nostre figlie vanno a scuola insieme. Abbiamo fatto anche delle gite a Venezia e una cena – spettacolare – a casa sua. Mi piacciono lui, sua moglie e la loro bimba.

Piacciono alla frollina e piacciono anche alla Malta. Così – ho pensato – invitiamo tutti. Daniele e la sua famiglia, la MaLta e la sua famiglia e facciamo una serata da noi.

Cucino io.

Faccio il risotto. Ché la Le(n)ticchia è celiaca. Faccio il risotto, che c’ho tutto quel radicchio rosso. Faccio il risotto. Cosa vuoi che sia un risotto.

La mamma della MaLta ha cucinato una torta salata. Con del cavolo nero. Alla fine sembrava una cena viola. Tutto viola. Il mio risotto, la sua torta. La mamma della lenticchia (moglie di Daniele) ha fatto una torta che potesse mangiare anche la piccola. Senza farina.

Il risotto faceva schifo. Non c’era sale. Era stracotto. Il papà della MaLta lo voleva usare per costruire una delle case che costruisce lui.

Per staccarlo dalla pentola ci sarebbe voluto lo scalpello. Mi ero dimenticata di ricomprare i tovaglioli di carta, così ho messo in tavola i cleenex, perché anche lo scottex, anche quello mi ero dimenticata di comprarlo.

Avevo ignorato bellamente il richiamo dell’alcolico, così c’era solo dell’acqua e nemmeno una sana ubriacatura avrebbe fatto dimenticare quell’obbrobrio alimentare. Tino, infortunato dall’incidente mi guardava con l’occhio languido, di chi non è disposto a morire per un piatto caldo.

Scuoteva la testa, tra il divertito e il rammaricato con gli ospiti. Per fortuna le bambine – picc0le pesti! – erano troppo prese dall’inseguire i gatti e tirare loro la coda, per sentire i morsi della fame o accorgersi che qualcuno aveva attentato alle loro giovani vite per mano di un risotto.

Gli invitati, gentili, hanno mangiato.

“Certo, se ci aggiungi un po’ di sale non è così male…” è stato il commento più gettonato. Io avrei dovuto piangere, ma invece mi veniva solo da ridere. Che poi era bello e buffo vedere tutte queste persone, industriarsi per non offendere l’amor proprio della sottoscritta. Comunque io non l’ho mangiato il risotto. Faceva schifo.

Per fortuna è arrivato il momento della torta salata viola, che avevamo messo in forno a scaldare. La MammadellaMaLta è andata a recuperarla. Mentre le nostre figlie avevano organizzato un convegno in bagno, al cospetto di frollina, seduta sulla tazza a fare la cacca. Mi ero appena diretta a vedere come andava la defecatio con chiacchiera che ho sentito un boato acuto, di qualcosa che si spatacca per terra.

La risata della Paola.

Sono corsa in cucina e la torta salata era finita tutta per terra. Ovviamente spiaccicata dal lato sbagliato. Le bambine eccitate sono venute a vedere e mentre la Paola rideva, io ridevo, tutti ridevano, mia figlia saltellava con la braga calata urlando “Mamma mi pulisci il sedere????????” al cospetto di quello che poteva essere un netto miglioramento della nostra cena.

L’abbiam recuperata la torta. Abbiamo tolto la parte sopra e poi si è mangiata lo stesso. Che dopo quel risotto orrendo ci avevamo tutti una gran fame.

Ebbene.

Faceva schifo pure quella. Come se una maledizione culinaria si fosse accanita sulla serata. Il papà della MaLta, che aveva silenziosamente mangiato il mio risotto, ora sfogava le sue ire sull’attentato della moglie (che diciamolo, in effetti era meglio se rimaneva sul pavimento) sostenendo che non aveva potuto dire niente a me, ma a lei doveva infamarla per entrambe.

Ecco. Che dire. Non mi sono mai divertita tanto. Giuro. E’ stata una serata bellissima. E la prova dell’amicizia è riuscita: solo dei veri amici potevano resistere e non correre a vomitare in bagno.

La cena più schifida che io abbia mai preparato ha avuto un coronamento migliore. Con Daniele si è provati alcuni dei testi che leggerò e lui ha suonato la chitarra e abbiamo commentato e mi sono fatta dare dei consigli.

In fondo diciamolo: non è la cena che fa la serata. Ma sospetto che al rientro alle rispettive case, tutti abbiano dato fondo alle riserve alimentari.

A me hanno denunciato a piede libero. Sono stata diffidata dal mettere piede in una cucina per i prossimi 5 anni. E devo dirlo, non è che poi mi dispiaccia.

17 commenti
  1. mamma di Malta dice:

    non credo sia giusto verso i tuoi 15 lettori aver minimizzato le caratteristiche della cena. E dei fagioli, vogliamo parlarne? e della frutta?
    Attendiamo risposte, la VERITA’.
    Corto Maltese

  2. Panz chef dice:

    mink! mi ero dimenticata dei fagioli…
    erano orribili anche i fagioli. ci si poteva fare una sassaiola tanto erano duri 😉

  3. la coniglia dice:

    io una volta ho fatto dei biscotti di gomma. Rimbalzavano! Comunque a me non mi hai avvelenato, era proprio una serata dal cibo sfigato, perchè tutto il resto di sfigato non ha proprio nulla, anzi 🙂

  4. elisa dice:

    Tutto posso far passare, ma da vera veneta, neppur mi siedo al desco del mio miglior amico se non vedo una bottiglia!
    Piuttosto esco e la vado a comprare io..come stefano accorsi in saturno contro..

  5. sononera dice:

    esco ora da un esperimento mal riuscito di una cena romantica le cui ricette venivano tutte dal cavoletto..dalle foto di sigrid tutto sembrava meravigliosamente facile..per me non lo è stato..alla fine ho buttato tutto e io e Lui abbiamo pensato ad altro…va bene lo stesso no..vedi che non sei sola, e no, la serata non la fa la cena!

  6. Giuliano dice:

    Racconto Molto divertente…. 🙂 vabbe ma in ogni caso può succedere a tutti e poi in fondo W l’Amicizia!!!
    Grazie per avermi fatto scoprire Daniele, sto ascoltando la sua musica…. Bravissimo.
    Ciao

  7. Panzallaria dice:

    @giuliano: se sei di bologna, vieni martedì sera a sentirci al macondo. abbiamo appena finito di provare e lui farà delle cose stupende!!!!

  8. Giuliano dice:

    Ciao Francesca, saremmo venuti volentieri ma siamo di Roma, anche mia moglie gradisce molto questo tipo di musica.
    Saluti
    G.

  9. Emanuela dice:

    …a parte il fatto che ho le lacrime dal ridere…sappi che anche a me il risotto viene malissimo quando ho ospiti…quindi l’ho abolito dalle cene!!!
    SEI FORTE!!!

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  1. […] idioti della cucina. In questo caso, devo dire,  l’articolo mi calza a pennello, specie dopo la mia (e di chi venne a cena) disavventura con il risotto, di cui ancora serbiamo tutti incubi […]

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