State sicuri e sereni: l’amore vince e il piatto perde

Una delle cose che ho sempre ri-letto, negli ultimi anni, sono Le 6 conferenze americane di Italo Calvino.

Le ho sempre rilette perché secondo me i concetti di leggerezza, complessità, pesantezza sono assolutamente sottovalutati in questo mondo.

Ritrovare un’analisi della nostra società italiana, del berlusconismo e della deriva culturale a cui siamo andati incontro negli ultimi decenni, a braccia aperte oserei dire, in un libro di Curzio Maltese, La bolla, mi ha fatto riflettere molto e me lo ha fatto amare molto.

Di un amore sofferente, di quell’amore sofferente nei confronti delle verità sempre troppo difficili da digerire. Ma del libro racconterò meglio in un post di Sottotomo, a breve. Qui quel che voglio dire riguarda il concetto di complessità.

La complessità è quello a cui più di tutto non siamo più abituati.

Nel tempo abbiamo sviluppato una tale semplificazione mnemonica e comportamentale, che ormai abbiamo bisogno di risposte per sentirci SICURI.

Abbiamo bisogno che qualcuno ci dica cosa fare e come e che un rassicurante sottofondo di tette, culi, pubblicità mulinobianco ci aiuti a “non pensare”, a svagare la nostra vaga mente.

Come stupirci allora che in un contesto del genere Berlusconi abbia avuto e continui ad avere la meglio?

Lui ha solo saputo interpretare i tempi e rispondere alla domanda, sempre più crescente di svago (e non nel senso antico di OTIUM).

Lo diceva nel 1983 – in tempi non sospetti – in un’intervista che ho avuto la fortuna di leggere in biblioteca, mentre facevo la tesi, su un numero di Panorama.

All’intervistatore che gli chiedeva conto della stupidità di certi programmi come il Drive In, rispondeva che si trattava di una strategia esplicita: le persone, dopo una lunga giornata di lavoro, non hanno voglia di impegnarsi. Cercano risate facili, cercano diversivi ai loro problemi. Ugualmente, all’intervistatore che gli domandava dei suoi rapporti con la politica (allora lo chiamavano “il giullare”) e in particolare con Bettino, Berlusconi rispondeva che non escludeva di mettersi egli stesso in politica. Sosteneva che il principio per farsi eleggere era lo stesso che lui applicava alla scelta dei programmi televisivi.

E allora, di fronte alla crescente domanda di semplificazione, Berlusconi risponde:  “State sicuri e sereni” rincuorando tutti i suoi sostenitori.

E arriva anche oltre. Si avvicina al linguaggio POP delle canzonette d’amore che si sa, a noi promotori di San Remo, sono sempre piaciute. Sceglie un linguaggio da soap opera e ri-fonda il partito dell’amore (e nessuno dei suoi si stupisce che lo faccia dopo Cicciolina!).

Dammi tre parole: sole, cuore e amore e ti farò fare tutto quello che vorrai. Potrai svuotare la scuola di significato culturale, potrai uccidere questo Paese con la tua demagogia da strapazzo e continuare a gestire i tuoi affari, quegli stessi per cui sei finito sotto processo.

Potrai fare l’amore da satrapo con molte donne, perché tu parli d’amore e non di sesso e tutto quello che accadrà sarà ammantato dall’aurea di santità che hai finemente costruito intorno alla tua figura.

Noi in cambio avremo la nostra semplice vita semplificata.

Peccato che a qualcuno piaccia ancora vedere il mondo a colori e non in bianco e nero e che ci sia anche chi ama la complessità e sa riconoscere in essa la molteplicità della vita.

Io ho copiato una parte dell’introduzione del libro di Maltese sul mio Panzaldone, il tumblr dove copio citazioni e tengo traccia delle cose che leggo e mi piacciono,

Se ne avete voglia: leggete su Panzaldone e poi eventualmente compratevelo o prendetelo in biblioteca.

9 commenti
  1. Lumaca a 1000 dice:

    La cosa peggiore è l’assuefazione a questa semplificazione (sorvolando sul fatto che adesso abbiamo anche il ministro per la semplificazione)! Intendo dire che spesso mi rendo conto che pur non accettando questa situazione a volte non me ne stupisco più, è come se non potessi aspettarmi niente di diverso. E di sicuro Berlusconi ci ha messo del suo, ma il problema è che tutti hanno deciso di imitarlo per avere “successo”(non sto facendo qualunquismo, vorrei fare un discorso più ampio ma poi divento logorroica). E tutto ciò è davvero snervante…

  2. Giuliana Cupi dice:

    Condivido ogni singolo atomo di quanto scritto da te e da Maltese, soprattutto quando mette in guardia dalle facili speranze di liberarci di Berlusconi con la fine (politica o fisica) di Berlusconi stesso. Berlusconi è l’effetto, non la causa…
    Giuliana

  3. supertri dice:

    Ho letto anch’io il libro di Maltese e mi associo a quanto hai scritto. La causa della malattia non è Berlusconi in quanto tale ma chi prima, con e intorno a lui ha saputo sfruttare i “punti deboli” ed la loro evoluzione nel tempo. Ricordiamoci che i fondatori del partito azienda erano tutti uomini Publitalia (ovvero esperti di comunicazione pubblicitaria….).
    Ma Cicciolina non potrebbe chiedere il copyright?;-)))
    Simona

  4. la.coniglia dice:

    lo prenderò!
    nel 1983 io ero appena nata…accidenti che periodaccio per venire al mondo, eh? 🙂

  5. petra dice:

    sera panz! mi puoi dire come si fà a mettere ,modificando l’html , ultimi commenti a lato nel mio blog ?

I commenti sono chiusi.