La luce in fondo al tunnel di villaborghese

Udite, udite: stiamo per terminare i lavori di ristrutturazione di villaborghese alla benemerita distanza di 1 anno e mezzo dal loro inizio (maggio 2008).

E dato che quel periodo lo ricordo come un periodo molto pesante (noi che traslochiamo con gli scatoloni da mia mamma, noi che trasportiamo mobili e noi che aiutiamo i muratori per risparmiare. Io che mi ammalo e tutto quello che ne seguì) devo dire che per me vedere un pennello, della calce, del caos da lavori, ecco mi mette sempre in uno stato d’animo di inquietudine e allerta, ma prima o poi dovevamo:

  1. mettere a norma l’impianto elettrico
  2. gestire la situazione “marone”: ovvero capire cosa fare del buco sala/cucina le cui misure erano assolutamente inconsuete e che conferiva alla parete un non so che di precario che filosoficamente mi attira ma nel pratico è difficilmente gestibile.

Per quanto riguarda il punto 1 abbiamo fatto intervenire l’elettricista che in duegiornidue ha sistemato e messo a norma l’impianto elettrico di cui al tempo si occupò mio suocero. Quest’ultimo è stato condotto in luogo segreto con una nuova identità in quanto suddetto elettricista ha già ingaggiato una squadra di sicari per assassinarlo.

Vittime sacrificali dell’immane lavoro elettrico sono state la linea telefonica e internet e per la prima volta dopo molti anni, abbiamo passato il fine settimana con il pc spento (ce le ristabilisce il sant’uomo oggi).

L’alzata del muretto è stata un vero successo. Il vicino si è occupato il fine settimana scorso della parte muraria e noi in questi due giorni abbiamo ridipinto pareti e montato mobili.

L’obiettivo finestrella molto elegante e stilosa è stato raggiunto. Siamo a buon punto anche con l’obiettivo “cucina catalogo ikea fa molto famiglia felice”.

In pratica abbiamo aggiunto un pensile sulla parete libera di cucina (avevamo sottostimato la quantità di malippi e aggeggi usati all’uopo), una mensola accanto al pensile e abbiamo l’obiettivo di un tavolo da bar con sgabelli che funzioni da tavolo e anche da piano di lavoro, che ne abbiamo un gran bisogno.

Inutile dire che l’uomo attrezzo, entrato in modalità guinness dei primati, ha alacremente lavorato da mane a sera e anche di notte, costringendo tutta la famiglia a ritmi da scantinato cinese.

Inutile dire che – come in tutte le situazioni analaghe – abbiamo avuto i nostri piccoli intoppi che rendono la vita più sugosa. Per dire che abbiamo comprato solo una gamba del tavolo di cucina e che – causa tormenta di neve di ieri – l’Ikea era chiusa e non abbiamo potuto andare a comprare la sorella e completare il lavoro.

E mentre l’uomo attrezzo c’ha occhio e tecnica e prova ancora – dopo quasi dieci anni – a spiegarmi il perché e il per come delle cose e quale cacciavite ci vuole e la differenza tra una brugola e un funghetto allucinogeno, io sono totalmente incapace. La mia mente fatica a comporre uno sguardo critico su qualsivoglia operazione manuale.

Ho proprio una sorta di deficit di intelligenza mi sa.

Dunque – mentre lui inizia le sue spiegazioni scientifiche (che partono sempre dall’invenzione della ruota) – io acquisto uno sguardo bovino e alla lunga mi sporge in fuori perfino la lingua e comincio a sbavare, mentre i neuroni entrano in uno stato di catalessi cosmica.

Come se fosse partito lo screensaver del cervello.

C’ho bisogno che mi si dica ESATTAMENTE cosa fare, se no finisce come quella volta che ho stuccato i montanti della porta di ingresso perché Tino mi aveva detto: “Dai lo stucco ovunque vedi un buco” e stavamo per rimanere murati dentro casa.

Cosa che ovviamente – all’inizio della nostra relazione – lo lasciò di stucco circa i baratri che può contenere la mia mente. 😉

Insomma, mentre Tino progettava e costruiva, Frollina ballava e io mi davo alla bassa manovalanza, sperando che il mio non marito si accorgesse di quanto brava sono con l’aspirapolvere e mi affidasse un incarico di fiducia più prestigioso.

Fuori intanto imperversava la bufera. Da tempo non ricordavo una nevicata così entusiasta della vita come quella di ieri.

Frollina è stata molto paziente. Non abbiamo fatto i bravi genitori che la portano a fare il pupazzo di neve e siamo stati un poco assenti.

Ma lei si gestita bene e abbiamo tutto sommato trovato un buon equilibrio. E dato che nella sua scuola si sono verificati casi di pediculosi, le ho fatto un gran terrorismo perché mi facesse guardare tra i suoi capelli e lei, nel suo modo frollinesco che ci fa tanto sorridere, ad un certo punto mi ha guardata e mi ha detto:

“Mamma, basta. Non ho i PINOCCHI in testa!”

E tutte le fatiche del fine settimana sono magicamente svanite.

7 commenti
  1. Slim dice:

    Che invidia…noi siamo in altissimo mare. Io sono due settimane che dipingo lo studio. Matt fa’ il landscaping del giardino, non riusciamo a vedere niente completato..aiutooooo

  2. Panzallaria dice:

    @slim: tranquilla. noi continuiamo ad avere fili a penzoloni, tavoli per terra causa mancanza gambe e cose così. io pulisco che sembro mary poppins e mi sembra che non si finisca mai.
    poi considera che è da maggio 2008 che siamo messi così, con delle cose a metà…;-)

  3. rocciajubba dice:

    Ma che bravi!
    Noi in questi frangenti pigliamo l’elenco del telefono o scartavetriamo i maroni a tutti i conoscenti per avere nomi di “esperti” di fiducia a cui votarci.
    A me va meglio sul lato-IKEA della vita: adoro montare le cose. Meno Daddy-Bear che quando gli dico IKEA attacca tutto in un fiato “mavengonoloroamontarlovero?” anche s esi tratta di uno stendiasciugamani.
    Comunque se può rincuorarvi…noi abbiamo ristruttrato quasi 5 anni fa e ancora delle cose sono da sistemare (oltre che esserci cose che rifaremmo volentieri…ma è una’ltra storia fatta di disposizioni non ascoltate ed esaurimento da vogliotuttifuoridallepalle).

  4. monica - pontitibetani dice:

    è un racconto mitico!
    la frollina lo leggerà a 32 anni, e ridendo come una matta, penserà che famiglia figa che ho …
    ridere di queste cose è assai saggia!

    😉 e allieta i lettori!

  5. la meringa dice:

    1) non è giusto che tu te la prenda sempre con quel sant’uomo di tuo suocero, che prima sfrutti e poi critichi (me lo ricordo ancora il post di lui che ti veniva a prendere che avevi bucato o qualcosa di simile, mostro, che non sei altro!).
    2) che tu abbia passato un week end senza internet può aver solo fatto bene a te e soprattutto a NOI.
    3) non ti lamentare, bella. Perché mia figlia, quando ha i pidocchi, ha anche una criniera riccia riccia da spidocchiare. E dopo l’orrore dell’anno scorso l’ho minacciata che se avvicinava la sua testolina a quella degli altri bambini prendendo i pidocchi la avrei rasata a zero. Finora ha funzionato…

  6. Panzallaria dice:

    @meringa (solo di nome ma non di fatto ;-)): ma infatti giuro che sto giro non mi sono lamentata io del suocero ma l’elettricista. giurin giurello che noi lo abbiamo difeso a spada tratta che se non fosse stato per lui, al buio saremmo. ma i fatti son fatti. ;-9 per il punto due completamente d’accordo. soprattutto sulla vostra disintossicazione. sul punto 3 io – ti dico la verità – mi sono visualizzata quando chiamo in ufficio per dire che devo stare a casa perché ho i pidocchi e ho già preparato un post fasullo sull’argomento, pronto all’uopo, tanto mi sembra un aneddoto simpatico 😉

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