A.A.A cercasi storie di donne: lavoro e gravidanza

Silvia Ferreri, autrice del documentario e del libro Uno virgola Due sta portando avanti un progetto importante per fare emergere le storie di quelle donne scoraggiate che hanno perso il lavoro (o a causa di una maternità, o per altri motivi) e che ora faticano a rientrare nel Mercato.

Donne che si sentono spesso avvilite e senza scelta. Donne che hanno dovuto scegliere per forza.

Sta cercando anche le storie di donne che hanno trascorso i mesi di gravidanza all’estero.

Se qualcuna delle mie lettrici si sente parte di una di queste due categorie e ha voglia di raccontarsi, Silvia vi aspetta.

Sta cercando di portare avanti un progetto davvero interessante che mi sento di patrocinare in toto, non solo per la stima che ho di lei – ci siamo conosciute in Rete e mi piace molto come lavora – ma anche perché sono questi progetti che potranno, forse, spostare un po’ di massa critica, far risvegliare qualche coscienza.

Se volete diventare protagonisti del suo lavoro scrivete a:

E se siete blogger e vi va, diffondete la sua iniziativa, anche attraverso il banner che trovate in questo post

7 commenti
  1. Enrica dice:

    Ciao Francesca,
    la tua amica ha del coraggio, falle i complimenti. Queste storie solitamente non interessano a nessuno, non vanno neanche nelle statistiche, anzi si’, vanno in quelle relative alla disoccupazione, ma del motivo se ne fregano tutti.
    Dove lavoro io hanno messo in cassa integrazione a 0 ore soprattutto donne e, soprattutto, part-time. La cassa integrazione a 0 ore porta dritto dritto alla disoccupazione.

  2. Panzallaria dice:

    @enrica: si, ha del coraggio. Oggi dobbiamo averne tutti per portare avanti delle questioni che se stiamo zitti, ci porteranno a livelli di democrazia ancora più infimi. Come ho scritto nella sintesi della serata su “Il corpo delle donne” a cui è intervenuta lorella zanardo, giovedì a Bologna, questi problemi sono trattati come cose di serie B dai quotidiani e invece sono gravissimi.

    e ha ragione lorella, le donne in Italia non sono zitte ma ZITTITE da altre questioni, che interessano di più ai media.

    se ti va di leggere le riflessioni nate da quella serata:
    http://www.donnepensanti.net/2010/02/lincontro-di-lorella-zanardo-riflessioni/

  3. Romi' dice:

    panz, io faccio parte in qualche modo di entrambe le categorie, pero’ volevo saperne un po’ di più su questo progetto se possibile…

  4. silvia dice:

    Scusatemi se con qualche giorno di ritardo intervengo sul post di Panz. Io sono Silvia che sta scrivendo il progetto:) eccomi qua! Il mio primo lavoro un libro e un documentario è stato sulla discriminazione delle donne in gravidanza o con figli piccoli nel mondo del lavoro: si chiama uno virgola due. Invece questo nuovo lavoro che è sulle lavoratrici scoraggiate dovrebbe essere un libro, un’inchiesta appunto. E’ un tema importante ragazze, e vi ringrazio moltissimo dell’appoggio. A prestissimo, dunque, spero.
    Silvia

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