Una serata bellissima. E tutto grazie a questo aggeggio che chiamiamo web

Ci siamo riuscite. Ieri sera – per la prima volta – ci siamo incontrate tra donne pensanti, nel gruppo di Bologna. L’aver realizzato questo primo passaggio – fondamentale – dal digitale al reale mi ha dato la cifra di quante cose possono succedere, di quanto possiamo agire sulla realtà in maniera collettiva, a partire dalla Rete.

Vent’anni fa non sarebbe stato possibile. Riunire persone che – per la maggior parte – non si conoscevano ma che sentono, tutte, una medesima volontà di cambiamento, una stessa voglia di promuovere diversità, sfumature e di agire insieme.

In molti, anche tra i media, sostengono l’alienazione che può procurare lo stare dietro a un pc, su un social network. Io posso testimoniare che gli strumenti rimangono tutti strumenti e dipende un po’ come li usi. Uno li può usare anche per fare resistenza attiva, come stiamo tentando noi, in donne pensanti.

Eravamo in 13 ieri sera. Già questo, se ci pensate, è un ottimo risultato. A Bologna fa freddo, il lunedì è un giorno di per se’ molto ostico e siamo tutte mamme, persone che hanno una vita molto intensa.

Eppure, siamo andate oltre la timidezza di un appuntamento “al buio” e ci siamo buttate in questa avventura. Il locale dove ci siamo incontrate era carino, intimo. MammaCattiva che me lo aveva consigliato, non sbagliava.

Eravamo 13 persone di età diverse e con storie diverse.

Ma tutte con un vissuto da condividere per seminare cose insieme. Ci siamo molto narrate. A testimonianza che abbiamo un grande bisogno di trovare quel patto di sorellanza/fratellanza che forse, tra persone che non si conoscono, è venuto un po’ meno.

E invece fare politica significa anche vivere in una Polìs di persone che non sono solo individui a noi distanti, ma anche simili. Con bisogni condivisibili.

Raccontarci non è stato per tutte facile nello stesso modo e ognuna ha messo a fuoco delle cose diverse. La scelta di vivere in Italia o altrove, il lavoro che impegna molto ma non per questo ti rende una madre peggiore, la perdita di una figlia, la depressione e la rinascita, l’approfondimento dei temi del femminile, il lavoro in ambiti estremamente competitivi e maschilisti che ti fa sentire, a volte, molto sola.

Seduta di fronte a me c’era una persona che stimo profondamente. Da cui credo, chiunque debba imparare la dignità e il rispetto per la vita e la morte. Non riesco a togliermi dai pensieri i suoi occhi e la sua aurea e in questo sentimento di profonda gratitudine per lei si concentra l’estrema gioia di essere riuscite a organizzare una serata come quella di ieri.

Avremmo dovuto parlare molto dei progetti che abbiamo in mente per Donne Pensanti, in realtà – complice il fatto che era la prima volta che ci incontravamo – ci siamo soffermate molto a parlare del nostro rapporto personale con i modelli femminili.

Non è stato inutile credo. Molto umano e in questa umanità, molto bello. L’iniziativa “Testimonia il femminile“, ovvero la raccolta di narr-azioni sta per completarsi. L’8 marzo chiuderemo l’iniziativa e poi inizierà la grande avventura della realizzazione del libro, della raccolta delle liberatorie di coloro che hanno partecipato e della ricerca del miglior sito che ci offra la pubblicazione in self publishing più adatta alle nostre esigenze.

Quando avremo il libro – e l’associazione (che presto ci costituiremo come associazione e dopo sarà possibile diventare soci delle “donne pensanti”) – con i fondi che raccoglieremo grazie alla sua vendita realizzeremo una rassegna culturale a Bologna, per la quale stiamo elaborando un progetto e cercando sponsor e location adeguate: non andremo in luoghi normalmente deputati alla cultura, vogliamo invece coinvolgere pub, osterie, bar.

Dobbiamo rompere i muri che separano i mondi, in un’eterna specializzazione all’italiana che ci sta mandando a picco, come se vivessimo un Paese stratigrafato.

Ieri sera, mentre con la Silvia Cavalieri tornavamo a casa a piedi, che abbiamo perso tutti gli autobus, riflettevamo su come da un post su un blog sia nato un progetto e stiamo concretizzando qualcosa.

Abbiamo davvero un’arma potentissima in mano. Tutti quanti.  Non è – secondo me – Internet a meritare il Nobel per la Pace, perché non è lui che fa le cose. Ma di certo le permette.

Può essere usato male e può essere usato bene.

Può generare conversazioni che non portano a niente, può incrementare relazioni vuote, ma anche piene di significato. Può attivare contenuti e sostanza.

E le tante discussioni su DonnePensanti.ning.com lo dimostrano. Sono discussioni piene di approfondimenti e che attivano percorsi mentali anche inusitati, i cui contributi arrivano da persone che vivono in angoli molto lontani dello stesso Paese.

Dieci anni fa non avrei mai pensato di poter realizzare una cosa così bella, insieme a tanti sconosciuti. Solo dieci anni fa mi sentivo una monade e mi sembrava che molte cose fossero appannaggio solo della mia anima confusa e di non avere alcuna possibilità di poterle condividere.

Non è così.

Possono nascere progetti, idee e pensieri.

E possono nascere senza dover spendere cifre astronomiche ma solamente mettendo in una virtuale banca saperi e contatti.

Ieri sera è stata una serata importante. La prima, spero, di tante altre.

E credo che se in molti a volte avessimo il coraggio di uscire da casa, spegnere il pc e mettere a frutto quello che abbiamo contabilizzato tessendo storie e relazioni dietro al computer, staremmo davvero cambiando questo mondo.

Perché non so a voi, ma a me hanno insegnato che se una cosa non ti piace bisogna iniziare subito a pensare come migliorarla.

5 commenti
  1. Mamma Cattiva dice:

    Posso dire “Io c’ero”. “Mamma cattiva” che lasci i figli a casa dopo una giornata intera fuori a lavoro! Ma già dormivano…e poi magari farò qualcosa anche per loro. Esercito le mie risposte alle sfide che mi porranno, maschio e femmina, entrambi, senza distinzione perché questo è un incontro di teste per il futuro dei nostri figli, dove devono esserci anche i padri e gli uomini, dove siamo persone. Scriverò un post sulla serata, appena ho un momento di calma. Grazie Panza!

  2. Silvietta dice:

    complimeti e brave! ho un po’ di invidia e un po’ di malinconia ma capisco ben che prima o poi dovrò darmi da fare per trasformare in positivo l’invidia! grazie dello spunto!! silvietta

    p.s. ma si MC, dormivano, cosa volevi fare, la calzetta sul divano proprio ieri sera?

  3. jole dice:

    Mannaggia… l’ho letto solo ora sennò sarei venuta! Avevo anche la zia che mi teneva la puppy!

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  1. Primo incontro bolognese per le donne pensanti | Donne Pensanti ha detto:

    […] Il racconto narrativo della serata (tratto dal blog Panzallaria) […]

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