Candidato IDV bolognese invita la D’Addario per parlare di mercificazione del femminile e politica

Quelli che – come noi di Donne Pensanti (http://www.donnepensanti.net)– stanno cercando in maniera decisa e approfondita di affrontare la grave emergenza del modello univoco di femminile che viene proposto, a tutti i livelli, nel nostro Paese, forse rimarranno sconcertati da una notizia che ha fatto fare a chi scrive un salto sulla sedia.

Leggiamo da “Repubblica” di oggi, cronaca di Bologna che domani 18 marzo 2010 il candidato indipendente (IDV) Valerio D’Alessio ha invitato Patrizia D’Addario a presentare il suo libro Gradisca Presidente:

“per parlare di una politica che si è ridotta a spettacolo, in cui le candidate alle europee vengono scelte con dei provini… Perfino a Bologna un leghista fa campagna elettorale con alcune ragazze”

Ecco, caro Dott. D’Alessio, siamo consapevoli della questione e la sua scelta ci crea imbarazzo, perplessità e svilisce un po’.

Ci chiediamo e chiediamo a Lei perché per affrontare una questione tanto grave, tra tutte le opportunità che aveva, ha deciso di presentare il libro di una donna che ha scelto in maniera precisa e razionale di sposare quello stesso modello che lei stesso dice di non apprezzare?

Non abbiamo nulla nei confronti della Signora D’Addario e non ne facciamo certamente una questione MORALE intesa come giudizio sulla persona, ma ne facciamo una questione MORALE intesa come opportunità mediatica e di comunicazione.

Non pensa che erigere la Signora D’Addario a emblema del problema possa essere veramente rischioso e svilente per tutte quelle donne e persone che ogni giorno tentanto di promuovere modi di essere donna e di scegliere diversi da quello che è emerso, grazie alle dichiarazioni della stessa signora D’Addario?

Ci chiediamo e chiediamo a lei perché – in seno a una campagna elettorale e dunque nel momento in cui la riflessione con i cittadini sui problemi della nostra Regione e Paese dovrebbe essere promossa seriamente e fortemente – lei non abbia pensato, eventualmente, di affiancare all’intervento in programma anche quello di altre donne, concurricula in grado di mandare un messaggio forte e serio a tutti: esistono persone che hanno scelto di far emergere le loro specificità e di non usare il corpo per arrivare alla politica o ai favori personali e non ci stanno più ad essere rappresentate solo in un’unica direzione.

Crediamo che la scelta che lei ha fatto, conciliando durante l’evento di domani la promozione di un libro e la sua campagna elettorale, siano un segnale preciso e trattino con estrema superficialità una questione grave e importante che sta minando le basi culturali e sociali della nostra Società.

Ci perplime una volta di più sapere che chi si occupa di politica ha scelto di NON FARE politica (intesa come reale espressione della polis)  ma di cavalcare l’onda mediatica che sempre di più si sta sostituendo alla seria discussione.

Noi donne pensanti crediamo che sia opportuno lanciare un segno forte di dissenso alla sua scelta: se si denuncia la “spettacolarizzazione” non si può piegarla ai propri bisogni.

Abbiamo scritto al candidato Valerio D’Alessio, come collettività e come singoli. Invitiamo tutti coloro che vogliano dare un segnale a farlo: prima ma anche dopo l’evento di domani

Ecco i riferimenti:

Ed ecco l’invito alla serata di domani:

http://www.valeriodalessio.it/images/patrizia_daddario.pdf

Panzallaria17 marzo 2010editorialinewsEdit

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  1. Anonimo ha detto:

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