La frollina che gioca all’allegra chirurga oculustica

Mia figlia gioca all’allegra oculista con le compagne di scuola: in un giorno solo ha tentato di esportare un occhio a due delle sue amichette. Con chirurgica curiosità. Accanimento terapeutico.

Incurante della punizione inferta dalla B1 dopo il primo tentativo mattutino, nel pomeriggio si è nuovamente lanciata nella nobile arte della medicina naturale (in cui la natura è resa partecipe dalla presenza di un appuntito stecchino di legno).

La B2 mi ha aspettata fuori dalla porta per raccontarmi i misfatti della frollina con la sua serafica calma (a momenti c’era bisogno del sacchetto di carta dentro al quale farla respirare), scuotendo la testa e invocando il Creatore con un movimento ritmico delle mani, prostrata dai tempi moderni.

Ho preso la frollina e l’ho ribaltata come un calzino. Le ho fatto una di quelle ramanzine da manuale del genitore che a tratti ho avuto come dei deja vu, solo che stavo al posto suo.

Le ho sparato uno di quei pipponi sul rispetto, sull’educazione e su chi sono le persone a cui deve ubbidire che non dimenticherà facilmente.

Le ho fatto chiedere scusa alle compagne. Le ho fatto vedere che con B2 siamo d’accordo nella disapprovazione del gesto e le ho spiegato le conseguenze di un occhio cavato con immagini talmente pulp da fare invidia allo stesso Quentin.

Il giorno seguente la B2 era commossa. Giuro..

Si è profusa in ringraziamenti tentacolari per la collaborazione dimostrata.

A me sembrava normale ma ho capito che non è così: la situazione deve essere davvero tragica, non tutti i genitori sono disposti a scendere a patti con la necessaria disciplina condivisa con gli insegnanti.

Mi è venuto in mente di quando leggevo – sono passati ormai alcuni anni – dei professori che venivano denunciati dai genitori perché durante i compiti in classe sequestravano i cellulari ai ragazzi, per non permettere loro di copiare attraverso sms.

Quello era un caso eclatante ma è pur vero che se la B2 si meraviglia fin quasi alla commozione per la mia ferma presa di posizione nei confronti della Prole, forse vuole dire qualcosa.

Per quanto riguarda Frollina, ora se incontra qualcuno per strada che gioca con i bastoncini, fosse anche un cane, si avvicina e gli spiega che è pericoloso e di lasciar perdere che se no si rischia di togliere un occhio a qualcuno.

In quel modo dolcissimo, dei treenni che giocano a fare i grandi.

7 commenti
  1. Jane Cole dice:

    Qualche giorno fa dei ragazzini genovesi sono stati sorpresi mentre “per gioco” attraversavano più volte l’autostrada.
    I genitori, invece di ringraziare i vigili, che hanno evitato che i loro inteligentissimi figlioli finissero schiacciati come polpette, ed invece di fare un cazziatone colossale a quegli sciroccati dei loro bambini, se la sono presa con le forze dell’ordine che, a loro dire, sono state troppo severe!
    Ovviamente hanno anche difeso a spada tratta l’operato del gruppo di dementi: “Sono solo ragazzi” O_o

  2. Ondaluna dice:

    I risultati di chi ha paura di fare il genitore è una generazione senza genitori. Con le dovute eccezioni, ovviamente.
    Come al solito mi hai fatto sorridere di tenerezza e nello stesso tempo mi hai ricordato quanto mi piaci come mamma!

  3. Panzallaria dice:

    @jane: è vero, aveva colpito anche me questa notizia. Per altro oltre a finire come polpette loro, rischiavano anche di coinvolgere gli automobilisti. A me pare che siamo passati dal “hanno sempre ragione gli adulti” dei tempi miei, quando i professori avevano ragione di default e comunque avevano ragione, al “sono solo ragazzi” senza sondare le giuste vie di mezzo. E’ solo una sensazione ma in effetti si vedono molti casi di questo genere

  4. Laura dice:

    Un paio di anni fa il mio grande fu rimandato in storia con 5 da una prof che lui adorava e che adorava lui (e anche io lei!!!). Era giusto che lo facesse:non aveva fatto un picchio tutto l’anno salvo poi recuperare in extremis essendo sveglio e dotato di memoria. La incontrai qualche giorno dopo l’uscita dei quadri e la fermai. “Professoressa, la volevo ringraziare..” Non dimenticherò mai il suo sguardo atterrito, convinta che la volessi picchiare selavaggiamente dopo la premessa, secondo lei, ironica! Quando misentì che contonuavo dicendo che avevo capito che il suo era stato uno scappellotto affettuoso a mio figlio, che era giusto che lui si rendesse conto che ad ogni azione corrisponde una conseguenza, per poco non dovetti darle i sali mentre riprendeva piano piano colore..e mi spiegò che i genitori non erano mai d’accordo quando i figli venivano rimandati (anzi ora si dà il “debito”!)……. :)) Ne hai di strada davanti e di genitori da conoscere!!!!!!

  5. Rocciajubba dice:

    Mi presti la B2?
    No perchè le maeste di Belvetta a fronte di un bambino che haazzannato 6 volte alla faccia (di cui 5 volte la stessa faccia…per fortuna non quella di Belvetta che era la numero 6) hanno detto hai genitori allarmati delle vittime “Tutti i bambini mordono. E’ normale. Non ci sono problemi. Se vi lamentate dovete parlare (VOI GENITORI DELLE VITTIME) con la pedagogista per risolvere i VOSTRI problemi”.
    Io quando Belvetta mena qualcuno (chiunque, anche me o i nonni o le formiche) la ribalto come fai tu. ECCHECCAVOLO!

  6. Van dice:

    Ciao a tutte. Anche a me è successo con la mia bimba che ora ha 6 anni. Quando ne aveva 3 veniva picchiata un giorno si e anche l’altro da una sua compagna di classe. Io ero combattuta tra insegnarle a picchiare anche a lei o spiegarle il catolicissimo “porgi l’altra guancia, forse un giorno si stanca”. Scelsi la terza strada e ne parlai con la maestra solo per sentirmi dire che l’altra bambina aveva dei problemi e che dovevo insegnare a mia figlia la tolleranza…ma la tolleranza di cosa?? sicuramente non sarò una brava cristiana, e mi sta bene, ma non mi sta bene insegnare alla mia bambina che le cose che non permetto che lei faccia agli altri è giusto che le subisca. Io sono stata “fortunata” perchè un giorno Sol mi ha detto che non la picchiava più. Ma a questo punto mi domando, come mamma…che avrei dovuto fare?

  7. Panzallaria dice:

    @van: intanto ciao cara, scopro ora che hai pure un blog! in effetti anche per me è sempre problematico gestire l’oscillazione tra quello che io non le permetto di fare e quello che fanno gli altri e mi immagino che crescendo i problemi aumentino ancora. Le regole che diamo ai nostri figli hanno talmente tanti cavilli che tutte le volte che provo a spiegarle qualcosa, alla frollina, mi viene sempre da chiedermi quando succederà che sarò costretta a contraddirmi 😉
    un salutone e un abbraccio a voi tutti

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