La filosofia della casa popolare

Se te, come me, vivi in una casa popolare di quelle che ci sono gli appartamenti riscattati e venduti e gli appartamenti del Comune, ecco se te vivi in una casa così, come la sottoscritta c’avrai mille motivi per pensare che la sociologia non è un’opinione e che le case popolari potrebbero essere un bell’esperimento umano, di quelli che fan riflettere sulla natura mediocre di noi esseri umani.
Nelle case popolari che metà le hanno vendute, ci sono gli inquilini affittuari e gli inquilini proprietari e già di per se’ questa accozzaglia di umanità riscattata e a riscatto, non sempre trova da dire bene.
Nelle case popolari ci sono poi gli appartamenti del comune sfitti che il comune – bontà sua! – dopo qualche anno (diciamo 10?) rimette a norma perché vengano affittati a nuovi inquilini riscatto, di quelli che c’hanno teoricamente e prosaicamente le pezze al culo belle belle.
L’arrivo di questi inquilini con le pezze al culo è atteso dagli inquilini che abitano in loco da molti anni (ci sono appartamenti che vengono tramandati di generazione in generazione, fino al giorno dell’apocalisse) quasi come si attenderebbe l’arrivo di una mandria di cavallette assassine in preda a conati di vomito.
Sale l’ansia. Ci si fa delle domande a cui raramente si attende risposta e si prendono provvedimenti.
Se te sei una persona che si considera non sana di mente ma equilibrata – come la sottoscritta – te ne cerchi di stare fuori da queste preventive premonizioni e attendi fiduciosa e ottimista, che – si sa – l’ottimismo è il sale della vita, come diceva il poeta.
Di fronte alle piccole e grandi dichiarazioni xenofobe smorzi il tono, ricordando Erba e i suoi estimatori italici e cerchi di riportare giudizio in discussioni che raramente lo hanno e delle volte ti fanno sentire come se fossi dentro a un manicomio di fortuna.
Per la gioia di voi e di me che questo post me lo tengo in cuore da un po’, ecco un elenco vario e pinto delle maggiori paure degli inquilini di un palazzo popolare, nell’attesa dei nuovi inquilini con le pezze al culo.
Se vi pensavate che la top ten dell’inquilino poco gradito fosse occupata ad imperio dal vil cittadino straniero, ecco vi sbagliavate. C’è una categoria peggiore di quella e molto più spaventevole, ovvero
quella della
ragazza madre
straniera.
La ragazza madre straniera, come tutti sanno nelle case popolari (che ci sarà sempre qualcuno che ti racconterà delle avventure della ragazza madre che abita di fronte), per lo più si lamenta con gli altri condomini perché la sua casa non è abbastanza grande e – cosa che fa tremare tutte le zdaure delle case popolari – si porta dentro numerosi uomini.
Perché si sa, la ragazza madre c’ha dei bisogni che in assenza di marito devono essere soddisfatti. La ragazza madre straniera poi, porterà in casa numerosi uomini stranieri che costringeranno gli altri condomini ad assistere a questi andirivieni sessuali poco confacenti con la serietà del Palazzo in oggetto.
Poi diciamolo. La ragazza madre straniera, che probabilmente non sa cucinare (se no per quale altro motivo l’uomo che l’ha inseminata l’avrebbe abbandonata?) ma è costretta a farlo comunque perché tiene prole, userà tutte quelle spezie puzzolenti che usano gli stranieri e che impestano il vano scala e fanno scuotere la testa e turare il naso a noi italiani mangia aglio,  quando saliamo su.
Ecco, nell’attesa dell’arrivo di ragazze madre con le pezze al culo e orde di barbari che vengono a colonizzare le nostre case popolari, riempendole di afrori al currie,  anche nel mio condominio è scattata l’ora d’ansia.
E io rimango in attesa, in balcone, per vedere cosa succederà.
Con una parte della faccia rido per gli aneddoti succulenti che mi verranno regalati, con l’altra parte piango per la povertà d’animo della nostra italietta.
7 commenti
  1. la meringa dice:

    No, il balcone era il posto della mia sigarettina…
    Però, tu, dal di dentro dovresti indurre la popolazione locale a cambiare idea. Sono operaziooni possibili queste. Massa e potere, massa e potere. Ricorda!

  2. Lumaca a 1000 dice:

    io sto in campagna lontano da tutti, ma ai vicini (qui vicini significa entro 2 km) non sfugge nulla comunque e il pettegolezzo è imperante…
    😉

  3. bismama dice:

    Le Iene tempo fa ha fatto un servizio sulle case popolari. Bhe, siamo in Italia…te l’eri scordato?
    Non è la nostra natura di uomini ad essere mediocre ma la mente di chi stabilisce il come/quando/perchè delle case popolari, mentre abita in ville di lusso e guida un SUV…..
    Metti il naso in Germania e trovami una situazione simile…..non esiste!!

  4. rocciajubba dice:

    Mi acodo a Lumaca. io sto in una delle piazze dell’Ameno Paesello e VI GIURO che sono riusciti perfino a capire che torta stavo protnado dalla allora-non-ancora-suocera nonostante l’avessi coperta con la stagnola. E in piazza non c’era nessuno quando sono scesa dalla macchina!!!!
    Però poi ci racconti gli aneddoti?
    Io poi ti spaccio i miei.
    Do ut des 🙂

  5. la coniglia dice:

    io che ci lavoro con le case popolari…ti posso dire che ne vedo e sento di tutti i colori…a maggio te ne racconto qualcuna, così vediamo dove si ride di più 🙂

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