La mia benzina

Lei è la mia benzina. A volte ingrippa il motore, come stamattina che mi ha fatto venire un diavolo per capello.

Sveglia alle 6.45 con me, ha cominciato subito a salmodiare e fare capricci, mentre io mi trascinavo da un bagno a un caffe a un vestito, con l’ansia di arrivare puntuale in ufficio. Che poi, se ti svegli alle 6.45 e vai a letto all’1, ecco quei preziosi minuti di silenzio, al mattino, per uscire dalle ragnatele del sonno e renderti conto che no, non era il treno per le vacanze quello che ti era sembrato di sentire tutta la notte ma il tuo non-marito che russa, ecco ti ci vuole.

Ma diciamoci la verità. Lei è una benzina fortifera. Anche quando, dopo 8 ore di ufficio e un mare di cose extra da fare, decido che non c’è trippa per gatti e si va al parco a saltare, salire sugli alberi e tutte quelle belle cose che mi rendono la vita migliore.

Come ieri. Ieri che siamo andati al parchetto Calcutta (d’ora innanzi lo chiameremo così il parco con gli alberi grandi e belli ma troppi bambini da contenere, che sembra di stare a Calcutta nell’ora di punta) e si è voluta infilare ovunque e ha gestito una session di quasi un’ora sulla altalena. Roba che al posto delle braccia avevo due ricotte, alla fine. Scadute. Che a pensarci bene e data la mia forma fisica, quando sono riposata sembrano solo due ricotte fresche.

Ecco ieri è stata fatica. Fuori di casa alle 7.30, rientro a casa alle 7.30. Mangia, lava, vesti, racconta favole e così. Che ne siamo usciti in relax vero alle 23, pronti per vedere le ultime due puntate di Lost (che ieri sera mi sono impuntata, niente lavoro extra, niente donne pensanti, niente barcamp, niente di niente, solo Lost e Lost è stato e ho pianto come una vite e mi è piaciuto un sacco il finale e prima o poi, tra qualche mese, racconto, che secondo me ne vale la pena).

Ma lei è la mia benzina.

Quando mi dice

“Mamma, ma chi è Berlusconi?”

e glielo spiego con le mie parole e lei continua a chiedere perché e quando, dopo averle spiegato con le mie private parole cosa penso nel privato di Berlusconi, mi chiede convinta e seria:

“Ma è cattivo come la strega Rantolina?”

E io sghignazzo in bicicletta, l’ennesima bicicletta che mi ruberanno in un amen, mortacci loro!, e proprio sul mio sghignazzo cade la catena

e mentre saracco e tiro giù tutti i santi del paradiso

penso che forse

il DDL n.733 si applica anche ai pensieri e discorsi privati in luoghi pubblici, come i giardinetti dei bambini.

Se m’arrestano almeno sono certa di una cosa

lei

è

la

mia

benzina

5 commenti
  1. Nuvola dice:

    Mi riconosco moltissimo nel timing della giornata. Tranne che intorno alle 23, quando finalmente crollano sfiniti nei lettini, io crollo esanime nel lettone. Forse se avessi guardato Lost sarei riuscita a tenere gli occhi aperti. PS Cavolo, adesso che penso ai campi di applicazione del D.D.L. 733 cercherò di pensare e parlare con discrezione per evitare di finire al gabbio (anche se forse lì potrei riuscire a dormire un pò di più)

  2. Eligraphix dice:

    Bello il paragone con la benzina. In quanto a fonti di energia, confesso che a volte mi chiedo come si faccia a togliere le batterie a mia figlia … ma in fondo di che cosa mi lamento? 🙂

    I sorrisi più belli sono quelli che ci regalano i nostri figli: i loro, prima di tutto, e poi quelli che fanno apparire sulle nostre facce quando li ascoltiamo e li guardiamo interagire col mondo.

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