Marketing etico e pinzillacchere così

Domani pomeriggio tra le 15.30 e le 16, la mia voce uscirà dalla vostra radiolina sulla spiaggia, a casa, al lavoro, al supermercato.

Sempre che la radiolina sia accesa e sintonizzata su Radio 24.

Interverrò nell’ambito della trasmissione Ferry Boat di Vincenzo Argante che vuole sapere cosa penso di mamme, blog di mamme, marketing e pinzillacchere così.

Inutile dire che mi fa un sacco piacere.  Inutile dire che sono davvero felice che si parli di questi argomenti e che si abbia voglia di sentire anche voci che divergono dalla maggioranza.

Credo che sia importante avere la consapevolezza del fatto che in questo particolare momento storico le mamme – e i genitori in generale – sono il target di consumatori più ambito e ghiotto (perché in tempi di crisi l’unico a cui non fai mancare nulla è il pargolo) e che le mamme blogger, in particolare, essendo considerate delle Opinion Leader (che brutta parola ;-)) nel settore, sono la merce più preziosa per un buon esperto di marketing virale.

Ma dato che non siamo solo quello che consumiamo, credo sia fondamentale essere lucidi su questi temi e capire dove si sconfina nella comunicazione pubblicitaria e dove invece si sta facendo reale informazione, cultura, arte, teatro.

Secondo me è FONDAMENTALE che le due cose vengano tenute separate e che si capisca bene con quali obiettivi si creano reti sul web.

Insomma: marketing si, ma etico, che dica quello che è, che si dichiari in quello che fa e non millanti o nobiliti operazioni finalizzate al guadagno, in modo che chi vuole aderire (gratuitamente o a pagamento, a sua scelta) possa farlo liberamente e in modo che gli utenti/lettori sappiano esattamente a cosa si trovano di fronte.

Credo molto in questa cosa e vorrei che se ne potesse parlare serenamente anche sui blog  della community delle mamme blogger: ricordiamoci che la pluralità dei punti di vista è fondamentale per dare una visione di insieme dei fenomeni sociali e per poter offrire la possibilità a tutti di decidere cosa fare o non del proprio tempo, avendo tante informazioni a disposizione.

Io – per parte mia – credo che il lavoro di ogni persona debba essere valorizzato e che fino a quando qualcuno lavorerà a gratis o per pochi euri,  non sta esercitando solo la propria libertà ma sta anche svilendo il lavoro di tutti gli altri.

Un problema molto concreto tra chi si occupa, a vario titolo, di Rete.

3 commenti
  1. Marlene dice:

    mi sono persa il programma, mannaggia, bhè immagino sia stata una bella conversazione…e anche parecchio interessante. Il tasto è dolente e manca anche di regolamentazione anche se nel web le regole si creano da sole ma allo stesso tempo è semplicissimo ed innocuo disobbedirle. Ognuno dovrà fare r iferimento alla propria coscenza e neanche questo servirà a molto.

  2. extramamma dice:

    Grande Panz!
    Mitica!
    Cavolo potevo leggerlo prima ora sono quasi le 18, beh ascolterò il podcast! Radio 24 dopo pochissimo mette tutto on line.
    Ma sono sicura che hai deliziato tante tue amiche in spiaggia o a qualche pic-nic!!!

I commenti sono chiusi.