Alla finestra di qualcun altro

Salvador Dalì: ragazza alla finestra

Andiamo a dare da mangiare a tutti i gatti del Condominio, la frollina e io. Quelli rimasti orfani di padroni vacanzieri di qualche o tanti giorni.

Andiamo all’ultimo piano. In una casa che è strutturalmente lo specchio della nostra.

Andiamo dai vicini esotici.

Andiamo e coccoliamo, puliamo, nutriamo.

La bambina abbronzata non vede l’ora. E’ un appuntamento con il fascino felino, che le viene elargito con maggior disinvoltura da gatti stranieri piuttosto che dalla nostra gatta tremolina. Lei – traumatizzata dalle botte prese prima di arrivare a noi e senza aver avuto un terapista adeguato al problema – scappa quando vede Frollina. La teme. Lei e la sua vocina squillante, le sue manine voraci che vorrebbero infilarsi nel pelo bianco.

Loro, i gatti dei vicini, pasciuti e sereni, invece la avvolgono in stiracchiate meravigliose, le annusano le dita, la blandiscono con miagolii di ricerca.

Io amo andare nelle case degli altri.

Perché da ogni appartamento, apparentemente così vicino e simile al mio, io guardo fuori dalla finestra.

E da ogni finestra vedo un paesaggio che è lo stesso ma è molto diverso da quello che vedo dal mio appartamento.

Per esempio

dall’ultimo piano

ho scoperto che si vede tutto il Colle della Guardia. Si vede San Luca, preciso nelle sue rotondità, si vedono le ville che sono cresciute lungo i fianchi della nostra collina. Si vede il rigoglioso verde che amministratori avveduti hanno voluto conservare e che rende Bologna una città speciale.

E’ un panorama mozzafiato che da casa mia, qualche piano sotto, è reso impossibile per la presenza di altre case, giù nel sottobosco popolare in cui viviamo.

Ma questa epifania, l’aver scoperto che tutto questo è visibile, anche solo dall’ultimo piano mi ha migliorato il tempo di questa faticosa estate di dubbi, domande, piccole prove come gocce.

Quel panorama c’è. Io non lo vedo, ma lui c’è e se chiudo gli occhi o se mi sporgo bene dalla mia finestra, posso intuirlo, immaginarlo, viverlo.

A volte la vita dipende molto dalla finestra da cui ti affacci.

5 commenti
  1. Stefania dice:

    E’ sempre un piacere leggerti soprattutto quando riesci a dare corpo a questi pensieri astratti. Hai la capacità di dare un significato alle mie sensazioni salvandole dalla loro banalità e quotidianità.
    Un abbraccio a te e alla bella Frollina.
    Stefania mamma di Vittoria

  2. simplymamma dice:

    bellissime parole, mi sembrava di affacciarmi alle tue finestre e mi hai ricordato il film la finestra di fronte. in ogni finestra c’è una vita diversa e ognuno guarda ciò che c’è fuori con occhi diversi. un pò come i nostri blog di mamme con ognuna il suo mondo fatto degli stessi problemi ma ognuna li vive a suo modo e ognuno di questi spazi web ci rivela un nuovo punto di vista.

  3. Lori dice:

    Parole sacrosante! Grazie per avermelo ricordato!!! Specialmente nei momenti difficili ci si fossilizza troppo e ci si dimentica che basta affacciarsi da un’altra finestra per prendere fiato!!! Un abbraccio p.s. Il mio primo commento al tuo blog!!!! Un bacio a Frollina!

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