Frittata di uova

Le abbiamo fritte, colpite, atterrate. La nazipediatra oggi ci ha dato il bollino. Frollina domani torna a scuola e i pidocchi sono – per il momento – un ricordo lontano.

Vicino

per la verità.

Oggi siamo andate al parco e onde evitare la ghettizzazione di cui parlano molti siti, di cui si vocifera da secoli nei corridoi bui di tutte le scuole materne di italia, onde evitare a mia figlia l’ansia dell’appestato, al cospetto del nutrito gruppo di compagnucci di scuola ho subito chiarito:

“Sappiatelo, noi ieri abbiamo avuto i pidocchi! è stata la nostra prima volta, volevo condividere con voi questo nostro piccolo vanto!”

Così, tanto per non creare false aspettative. Nessuno si è sconvolto, non ci sono state scene di panico e anzi, abbiamo scoperto di essere in tre, oggi, ai giardini, ad avere affrontato contemporaneamente lo spulciamento.

Divertente scambiarsi consigli sulle pratiche più incisive. Interessante scoprire che uno (l’ansiosa, ovvero io) ha smontato tutta casa per disinfettare anche il più recondito angolo e altri – più sportivamente – si è solo premurato che le ovette fossero scomparse dal cranio della propria prole.

Insomma

siamo nuovi

testa linda

animo lindo.

Frollina poi oggi ha scoperto delle cose nuove. Ha scoperto che quando qualcuno muore in un incidente spesso si mettono fiori sul posto. Perché vicino al parco, da anni, qualcuno rinnova un mazzo di fiori a un semaforo.

Mi ha guardata e mi ha raccontato quello che aveva capito dalla spiegazione di tino:

“Mamma, sai che lì è moruta una signora? Aveva un fidanzato, così prima di morire in cielo ha messo dei fiori così il fidanzato si ricorda di lei…”

Si è interrotta un attimo e poi ha proseguito

“Ma tanto poi l’hanno portata all’ospedale e si è ripresa, è arrivata Pegasa (la cavalla volante di mia figlia) e l’ha portata in cielo così da lassù poteva vedere quanto sono belli i suoi fiori”.

1 commento
  1. Claudia Mancosu dice:

    Quanto è poetica, è una bambina molto sensibile e creativa! Mi sarebbe piaciuto avere un’amichetta così quando ero piccola.

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