Fatevi palpare dalla Lilt

L’anno scorso è successo che mi era venuta una gran paranoia per via che sentivo un dolorino a una tetta.  Da brava ipocondriaca ho pensato che potevo avere un tumore, che sarei morta nel giro di poco, abbandonando non marito e figlia, in mezzo alle lacrime di tutti quelli che mi amano (e che ovviamente nel mio cervello erano tantissimi, per ciò al funerale avevamo fatto il tutto esaurito e si sentiva un gran scatarrare di moccoli e lacrime e tristezza a causa della mia dipartita).

Dato che una mia amica mi aveva detto che lei era stata alla Lilt a Ottobre, per il mese della prevenzione ed era proprio ottobre, io ho prenotato una visita gratuita al seno. Perché tastarmi da sola, diciamoci la verità, ogni giorno mi sembrava di avere un nuovo nodulo.

Alla fine mi hanno dato l’appuntamento per il 30 ottobre che è poi il giorno del mio compleanno e così ci sono andata che quel giorno lì compivo proprio 36 anni. E neanche a farlo apposta c’era questa dottoressa simpaticissima bionda e bonaria che mi ha spiegato, con la mano che faceva lo scivolo, che le donne fino ai 35 anni vanno verso il picco e poi quel picco, a partire dal trentaseiesimo compleanno, comincia a scendere. Tutta una discesa verso la menopausa.

La dottoressa mi ha spiegato che il tumore al seno, così come all’utero, è uno dei più bastardoni e che bisogna tenersi monitorate ogni anno, soprattutto dopo i 35 anni.

Io alla fine stavo bene e – per dire – a maggio che mi erano venute delle paranoie, io alla Lilt ci sono tornata, che ce l’ho dietro casa e una dottoressa così simpatica non si trova nemmeno a pagamento e la tessera della Lilt  – e io me la sono fatta – costa poco, solo 30 euro e puoi fare visita al seno pap test e anche la visita dei nei.

Che adesso che mi viene in mente devo fare anche quella.

Insomma

ricordatevi che bisogna tenersi sotto controllo.

Fatelo

e fatelo in questo mese volendo, che è gratis.

Nel sito della Lilt trovate tutte le sedi, compresa quella più vicina a casa vostra.

13 commenti
  1. Nusta dice:

    Fatelo, fatelo anche prima dei 36 anni e portate a farlo figlie e nipoti. Io ho amiche che a 25 anni non erano mai state a fare una visita ginecologica.
    Non è questione di ipocondria, di avercela o di farsela venire: sapere certe cose, anche sapere di non avere nulla, è indispensabile per potersi regolare di conseguenza; il fatto è che per tanti anni questo genere di prevenzione non era proprio possibile e ancora non si è diffusa e consolidata l’abitudine.
    Invece è fondamentale tenersi controllate.
    E anche chi ha un seno piccolo potrebbe avere difficoltà a tenersi sotto osservazione da sola, quindi uno specialista almeno ogni tanto è necessario.

  2. bruna verdone dice:

    Ebbene si, fatevi questa benedetta visita può salvarvi la vita…Mia figlia a causa di un tumore al seno, che però non è riuscita a sconfiggere, ora non è più tra noi…Siamo state,in famiglia, sempre delle sostenitrici della prevenzione e quando le amiche di mia figlia dopo la sua operazione, mutilante, hanno preso coscienza del fatto che era meglio essere sotto controllo, diverse di loro sono subito corse a prenotare la visita…e ora sono vive:grazie a katia…perchè alcune di loro avevano un tumore…

  3. Panzallaria dice:

    @bruna: grazie per essere passata e averlo voluto testimoniare qui. sei una persona STUPENDA e questo post, quando lo scrivevo, proprio a katia l’ho dedicato

  4. bismama dice:

    Si. Io il pap test lo faccio ogni anno. Ho avuto per un bel pò di mesi un gran numero di condilomi a tenermi compagnia :DDD
    Ora, anche se non ho ancora compiuto trent’anni, ho deciso, che approfitterò della campagna per fare una visita senologica…

  5. Gloria dice:

    Grazie per le info sulla LILT, Francesca. Noi abbiamo la sede un po’ lontana, ma pap-test e visita senologica la faccio ogni anno, che non si sa mai… Non è questione di ipocondria, la prevenzione è importantissima e andrebbe incoraggiata anche tra le più giovani.

  6. panz dice:

    si, scusate, il post voleva essere aneddotico ma non sottendere che solo le ipocondriache devono fare la visita. magari lo scrivo anche lì. avete ragione

  7. Gloria dice:

    Ma no, si capisce sa… è scritto bene, nel tuo stile (per noi che sappiamo che sei ipocondriaca è ben chiaro, insomma!)

  8. Monica dice:

    La prevenzione è fondamentale! Mia mamma ha avuto a gennaio 2000 un carcinoma duttale in situ esteso a tutto il seno, ne son seguiti un intervento di asportazione ed uno di ricostruzione, anni di Tamoxifene, ma, per fortuna, era ancora in uno stadio iniziale, quindi niente chemio e radio. Da allora io e mia sorella, all’epoca di 22 e 17 anni, facciamo il nostro bel controllino annuale. Quest’anno io salto, perchè sono incinta e fino a dopo la fine dell’allattamento non potrò controllarmi, ma appena potrò correrò dalla mia senologa.

  9. Nusta dice:

    No guarda, la questione dell’ipocondria io la intendo così: quando racconti che ti sei fatta un’esame di controllo e che ti sottoponi regolarmente alle visite capita che la gente ti dica, magari con più giri di parole, che sei un’ipocondriaca, che non c’è bisogno, che sono soldi buttati e così via. Per questo, anche, spesso si evita di parlarne: sia perché non sono argomenti allegri, spesso anzi sono pure imbarazzanti, sia perché non si vuole passare per il menagramo di turno o per la persona che si lamenta e fa scena per ogni cosa. Hai mal di pancia? E che sarà mai? Hai mal di testa? Con una dormita passa, vedrai. Può essere vero, a volte sono malesseri passeggeri, ma quando cominciano a ripetersi ci si deve chiedere il motivo, senza rimandare troppo. Ché poi, tra un compleanno e una spesa e l’aspirapolvere rotto da sostituire finisce che sono passati due mesi.

  10. panzallaria dice:

    @nusta: a volte anche tre 😉 bisogna prendersi cura di se stessi, io l’ho imparato quando mi è venuta la mia malattia alla pelle. e credo sia fondamentale ricordarsi ogni giorno che il nostro corpo come le macchine ha bisogno di benzina ma anche di tagliandi 😉

  11. Elisa dice:

    Ho preso coraggio e ho scritto una mail alla sede della mia città , anche se non so se poi ce la farò ad andare …

  12. schifezza dice:

    Cara Panz,
    nei prossimi giorni ti scriverò per raccontarti un po’ di cose e soprattutto avere notizie vostre, anche se cmq vi leggo sempre.
    Relativamente alla LILT, con molto piacere ho aderito anche io all’iniziativa: ieri ho chiamato per prendere appuntamento, telefonando al numero verde segnalato sul sito, e, sorpresa sorpresa, nè Modena nè Reggio hanno ambulatori convenzionati per potermi visitare se non a pagamento.
    In sostanza, o vengo a Bologna, o vado a Parma. E la cosa mi ha lasciato un po’ perplessa…..
    🙂
    Oggi andrò all’ospedale di Reggio per avere lumi, ma mi sa che mi toccherà farmi palpare in trasferta.
    Baci baci.
    Skif

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