L’Italia (non) è una dittatura

Copio da Wikipedia la definizione di dittatura:

La dittatura è una forma autoritaria di governo in cui il potere è accentrato in un solo organo, se non addirittura nelle mani del solo dittatore, non limitato da leggicostituzioni, o altrifattori politici e sociali interni allo Stato.

In senso lato, dittatura ha quindi il significato di predominio assoluto e perlopiù incontrastabile di un individuo (o di un ristretto gruppo di persone) che detiene un potere imposto con la forza. In questo senso la dittatura coincide spesso con l’autoritarismo e con il totalitarismo. Sua caratteristica è anche la negazione della libertà di espressione e di stampa. La dittatura è considerata il contrario della democrazia. Va inoltre detto che il dittatore può giungere al potere anche democraticamente e senza violenza (valga l’esempio di Adolf Hitler, eletto dal Popolo Tedesco). La salita al potere di una dittatura è favorita da situazioni di grave crisi economica – per esempio dopo una guerra – sociali – lotte di classi – politiche – instabilità del regime precedentemente esistente.

Non possiamo certo ammettere in maniera lapalissiana che in Italia siamo in dittatura.

Certo, alcune notizie potrebbero inquietare i più ansiosi come la sottoscritta.

POLITICA E VOTAZIONI

Nei giorni precedenti al voto di fiducia al Governo di ieri, Di Pietro ha denunciato un mercato di compravendita di voti su cui ha deciso di indagare la stessa Procura (fonte Politica24).

MEDIA (TV E INTERNET)

Il 13 dicembre 2010 i principali quotidiani (uso come fonte, volutamente, il Quotidiano.net che non è notoriamente allineato a sinistra) hanno segnalato l’ennesima notizia con fonte Wikileaks che riguarda il nostro Presidente del Consiglio e Internet:

La legge ‘Romani’ sul web voluta dal governo italiano ‘’sembra essere scritta per dare all’esecutivo margine di manovra per bloccare o censurare i contenuti internet’’: è quanto scrive in un dispaccio l’ambasciatore Usa a Roma, David Thorne, il 3 febbraio 2010 e pubblicato da uno dei media partner di Wikileaks, El Pais.

‘’Questa legge rappresenterebbe un precedente per nazioni come la Cina che copierebbero o citerebbero questa ‘giustificazione’ per il giro di vite sulla liberta’ di parola’’, si legge nel documento pubblicato dal quotidiano spagnolo.

BERLUSCONI USA IL GOVERNO PER FAVORIRE MEDIASET SU SKY – ‘’Funzionari di Sky ci hanno detto che il viceministro Romani sta guidando gli sforzi all’interno del governo italiano per aiutare Mediaset di Berlusconi e per mettere Sky in svantaggio. Questo e’ uno schema familiare: Berlusconi e Mediaset hanno usato il potere di governo in questo modo sin dai tempi di Bettino Craxi’’. Lo si legge in un dispaccio dall’ambasciata Usa di Roma, siglato da David Thorne, il 3 febbraio 2010, e pubblicato da uno dei media partner di Wikileaks, El Pais.

BLACK BLOC

Ecco gli infiltrati di Roma (fonte: glitaliani)

No, in Italia non c’è la dittatura. Ci hanno riempito di televisioni con l’avvento del digitale terrestre, come possiamo pensare che siano tutte allineate su un pensiero unico?

ISTRUZIONE

In Italia abbiamo scuole e Università che funzionano: gli studenti vanno a manifestare solo perché hanno poca voglia di studiare.  E sappiamo tutti che l’istruzione libera e per tutti è l’anticorpo fondamentale alla dittatura e ai totalitarismi.

Il fatto che i fondi siano stati abbassati di molto non c’entra, tanto ci sono bravi genitori che fanno il loro dovere, puliscono vetri e contribuiscono economicamente.

Gli asini possono frequentare il CEPU. C’è un bel rapporto tra il nostro Governo e il CEPU.

Il 26 luglio 2010 (in tempi non sospetti quindi, ben prima che Miss Cepu desse la sua fiducia al Governo, perché ci crede veramente e non perché ha ricevuto pressioni e rassicurazioni di favori, come sostiene quel complottardo di Luca Barbareschi), Berlusconi va  a rendere omaggio a Polidori (Cepu), come ci racconta il sito di Sinistra Ecologia e Libertà:

Qualche giorno fa Berlusconi è andato in visita all’università, cosiddetta telematica,eCampus di Novedrate, in provincia di Como.  La notizia è passata sui quotidiani soprattutto per la pesante battuta su Rosi Bindi, una caduta di stile più degna di un pessimo attore di avanspettacolo, che di un capo di governo.

Nel pieno di una crisi della maggioranza, mentre è in atto una grande mobilitazione negli Atenei, Berlusconi va a rendere omaggio e a fare pubblicità a Francesco Polidori – alias Mister CEPU, il “re della formazione facile a pagamento”: dalla maturità fino alla laurea.  Del Gruppo CEPU fanno parte, infatti,  le Grandi Scuole per ripetenti di lungo corso, l’università presso l’eCampus, gli Istituti Callegari, l’Accademia del Lusso e la Scuola Radio Elettra, quella in cui è riuscito a diplomarsi perfino Umberto Bossi.

E sceglie proprio l’Ateneo eCampus, autorizzato con decreto nel 2006 dall’allora ministro Letizia Brichetto–Moratti, che è l’unica università telematica approvata nonostante il parere contrario del Consiglio universitario nazionale (Cun) e dal Comitato nazionale per la valutazione (Cnvu).  Inoltre, Il Cun ha segnalato alla Gelmini molte incongruenze sul funzionamento delle università telematiche e gli esperti del Cnvu sono attesi entro l’anno a Novedrate proprio per verificare se l’offerta didattica è in linea con gli standard di legge.

E pensare che la Gelmini pontifica sul merito e tuona contro la proliferazione degli atenei statali. Può sembrare una follia ma, come ha detto Mussi: «c’è del metodo in questa follia!”».

Non deve sfuggire che la visita ad un istituto privato è avvenuta proprio mentre il testo della “controriforma” Gelmini è giunto all’esame del parlamento.  Non si può non cogliere il tempismo: da un lato l’ineffabile ministro attacca l’autonomia dell’università pubblica, dall’altro il premier tesse le lodi dell’istruzione universitaria a pagamento.

No.

Di certo non siamo in dittatura.

E io sono una pazza.

Vedo spettri ovunque.

Forse è perché non ho mai preso la laurea con il Cepu…

11 commenti
  1. DaniVerdeSalvia dice:

    Cara Panz, pur con le lacrime agli occhi, le stesse lacrime rabbiose che da ieri continuano ad affiorare, devo screditare la questione calzature: il marchio giallo che appare sotto agli scarponi di ogni tipo altro non è che l’identificativo di una famosa azienda che produce suole in gomma per le tutte le migliori fabbriche di calzature sportive, antinfortunistica e da montagna.
    Ed in questo contesto, per una volta, dubito che l’amato psiconano avrebbe avuto interesse a far vedere al mondo come il popolo che “”””rappresenta””””” non lo vuole. Come gli sia impossibile raggiungere ogni famiglia per tacitarla saldando loro mutui, rate della macchina o tasse universitarie.
    TUTTI dovremmo scendere in piazza, e pazienza se ad una stimata casalinga come me ci scappa un pò di sangue dal naso o una manganellata in testa. Coi nostri figli, per insegnar loro che non si più o non si deve tacere sempre, maledetta italica sopportazione!

  2. Panzallaria dice:

    @Dani: l’ho tolto infatti. Non avevo trovato, nelle mie ricerche per confermare le fonti, ma dopo la segnalazione di Titti ho tolto. Il bello di essere una rete è proprio il controllo reciproco che migliora la qualità degli interventi 😉 grazie mille. f

  3. LGO dice:

    Non sarà lo scarpone, ma il manganello d’ordinanza e le manette in mano al presunto black bloc sono su tutte le prime pagine dei giornali. C’è pure un’interrogazione parlamentare della Finocchiaro.

    Dovremmo scendere tutti in piazza. Ma no tra un mese, ora.

  4. deborah. dice:

    I sindacati! Quelli che muovevano la società civile, una volta, a prescindere dai contratti di lavoro, dai partiti. Dove sono i sindacati? Chi la muove questa società? Uno sciopero generale per dire NO a una politica che ormai è tanto corrotta da essere sconcia.
    Aggiungo che, nel caso di regimi totalitaria, molti filosofi del diritto, ritengono legittima la ribellione del popolo. La sua disobbedienza civile.

  5. Teodora dice:

    Vi prego, leggete questo. E tu, Panzallaria, stai attenta perche’ l’ansia non puo’ che aumentare. Parla di Mussolini, ma…..

    Il capo del governo di Elsa Morante

    Il capo del governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Ma un popolo onesto non lo avrebbe mai posto a capo del governo.

    Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini?

    Una parte per interesse morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto.

    Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto.

    Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei.

    Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt’al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po’ ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente a causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio di italiano.

    Ammiratore della forza, venale, corruttibile, e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare.

    da Elsa Morante. Lo scritto, del 1° maggio 1945, è in Pagine autobiografiche postume, pubblicate in “Paragone Letteratura”, n. 456, febbraio 1988 (segnalato in Testi Infedeli da Stefano Nespor)

  6. Lumaca a 1000 dice:

    Montanelli, che non era certo uomo di sinistra, una volta disse che gli Italiani avrebbero dovuto vaccinarsi contro Berlusconi, ovvero “provarlo”, per capire veramente chi è e farsi passare questo “innamoramento”.
    beh…io spero che a questo punto il periodo di prova sia stato sufficiente…anche se pare di no…

  7. Zenone dice:

    Protesto energicamente per l’ utilizzo dell’ immagine della pizza in contesto deprecativo!!!! meglio la foto sbagliata e invito Panzallaria a venirne a mangiare una da me…. Seriamente un piccolo appunto la Polidori non è padrona del CEPU ma molto più prosaicamente il suo babbo fa ponti e tunnel e quindi il suo babbo ha bisogno del governo come del pane. Purtroppo la rete ha innumerevoli pregi ma anche qualche difetto…..

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