Tergicristalli

Venerdì sera è arrivata la zia S. da Milano per festeggiare insieme il compleanno di Frollina.  Nel pomeriggio dal cielo erano caduti 42 fiocchi di neve la cui consistenza era una via di mezzo tra il borotalco e le pasticchine omeopatiche. Faceva freddo e anche il cielo era stitico.

Lei arrivava alle 8 di sera. Io avevo molta voglia di stare con Frollina, che era stata una settimana di lavoro intenso e scarsa figliolanza, così – sicura che sarebbe stata contenta di vedere una parvenza di neve e la zia S. che adora – l’ho invitata ad accompagnarmi alla stazione.

Non abbiamo fatto in tempo a partire e cinguettare un po’ che nel bel mezzo della rotonda al cielo gli è preso un attacco di diarrea e ha cominciato a venire giù una vera e propria tempesta di neve, anzi no di “stracci” di neve.

Un buon Marketing Manager avrebbe potuto scolpirci sopra il logo dell’ Agip o della Fiat, tanto erano grossi.

Che fare?

La zia S. ci aspettava in stazione. Ormai eravamo in strada.

Tanto ha appena iniziato, cosa vuoi che accada in questi pochi chilometri?

Erano le 7.50 di sera.

Dopo pochi minuti la strada era un tappeto bianco e la Brigitte Bordeau, che è ormai un auto vecchietta, arrancava. Si spegneva ogni 3 minuti, per via che il gas non era tanto felice degli eventi atmosferici. A me prendeva il panico, pensando a noi due, io e la quattrenne, in mezzo alla tempesta.

Non potendo bestemmiare in presenza della Creatura mi sono messa a cantare “Le cicale” della Parisi, inframmezzata dalla sigla di Heidi.

La Frollina mi chiedeva come mai andavamo tanto piano e perché non avevamo fatto venire papà che è più bravo a guidare. Io tentavo di spiegarle che è uno stereotipo svilente quello della donna al volante che è un pericolo costante e intanto, per via che avevo messo il piede sulla frizione, la macchina sgommava allegramente in mezzo all’incrocio a controllo del rosso semaforico e si fermava proprio in mezzo, mentre il rosso sanciva la multa che presto vedrò recapitata a casa.

Sono certa che Frollina – se avesse potuto – avrebbe mandato a cagare me e gli stereotipi e perfino le donnepensanti 😉

Prima di arrivare alla stazione siamo riuscite nell’ordine

a fermarci in mezzo alla strada 4 volte, a sgommare 3 e a quasi investire un matto in motorino.

Ho anche litigato al telefono con Tino, perché non mi sembrava abbastanza empatico, lui al calduccio della nostra casa.

Finalmente siamo arrivate alla stazione e abbiamo caricato l’omino di nev…

No. Volevo dire la zia S.

Abbiamo caricato la zia S. e ci siamo incolonnate per tornare a casa. Ho scelto – saggiamente – di fare tutto il giro dei viali (che allunga del doppio il percorso) per evitare strade non battute e sperare nel passaggio dello spazzaneve.

In presenza della mia amichetta ero certamente più serena. C’era lei a sostenere la mia eroica guida.

Peccato che dopo poco il tergicristallo (uno a caso: quello dalla parte di chi guida) ha deciso di suicidarsi.

Nevicava in maniera logorroica e avevamo solo il tergicristallo del passeggero.

Quando andava bene. Perché il collo mozzato del mio ogni tanto si incocciava con l’altro, trasformando il tutto in una X balenga e mandando in tilt i circuiti della Brigitte.

Un disastro.

Ogni tanto io o la zia S. scendevamo dall’auto per pulire il vetro, mentre Frollimolli continuava a chiedere dell’uomo di casa e del suo succo di frutta.

Non so come, ma siamo riuscite ad arrivare sane e salve e ho fatto un parcheggio MA-GI-STRA-LE.

Mi sentivo a Maranello.

Bon. A casa mi sono appuntata nella mente il fatto che sarei dovuta andare da un benzinaio a cambiare il tergicristallo ed è iniziato il fine settimana.

Ieri è stata un’altra giornata a domino. Di quelle che se sbagli a incastrare un pezzo gli altri cadono tutti in fila. Una tipica giornata da genitorechelavora, insomma.

Frollina dai nonni perché alle 7 avevo un appuntamento medico, di quelli che rimanderesti volentieri.

Uscita dall’ufficio mi sono fiondata a casa a lavorare e alle 18.30 ho inforcato borsa, cappello, sciarpa e chiavi della macchina e sono uscita di casa.

Merda piove. Merda non ho preso l’ombrello.

Bon, tanto la macchina è vicina.

Sono salita in auto e ho messo in moto. Ho fatto partire i tergicristalli e

e.

Mi sono ricordata di non essere andata da nessun benzinaio.

Da vera problem solver dei pezzenti ho pensato alle alternative praticabili:

  1. abbandono l’auto a casa e prendo l’autobus così arrivo alla visita con un’ora di ritardo e il medico mi spezza le gambe (e anche altro, mi sa)
  2. faccio l’autostop, mi carica un pazzo maniaco che mi incantona in un angolo e mi riempe di botte perché mi trova troppo brutta per violentarmi
  3. chiamo il medico, fingo che casa mia sia andata a fuoco e rimando l’appuntamento
  4. vado in macchina e metto alla prova i miei occhiali da vista e la capacità di essere – sempre – un po’ pezzente

Ovviamente ho scelto l’ipotesi 4.

Ho guidato tutta storta e con il finestrino aperto, sfidando in lentezza i nonni con il cappello che vanno a fare gli auguri al fratello, in ospizio, la domenica.

Mi è venuto mal di schiena, ho maledetto creativamente la sottoscritta ma almeno non ho pensato alla cattura medica che mi stava attendendo.

E

diciamoci la verità

con me stessa non mi annoio mai…

18 commenti
  1. Stefania mamma di Vittoria dice:

    …si ma poi ti sei fermata dal benzinaio a cambiare il tergicristallo??
    Stefania mamma di Vittoria

  2. Lorenzo Gasparrini dice:

    Sfilare il tergicristallo rimasto e metterlo dalla parte del guidatore no, eh?

    Dàje Panzallà, dàje!

  3. Panzallaria dice:

    @Stefania: me lo sono appuntato. E poi l’ho detto a Tino. Vivo nella speranza che come sempre lui metta la pezza 😉
    Io nel frattempo non uso la macchina. Perché a me piacciono le scelte più semplici…ah ah ah

  4. Lumaca a 1000 dice:

    dai panz, sono d’accordo che lo stereotipo donna al volante ecc. ecc. è svilente (e pure una gran cazzata), però io sabato a fare le consegne col furgone ho fatto venire pure papà, che qui la strada era una lastra di 3 cm di ghiaccio e neve da quattro giorni e lui ha un “pochino” di esperienza in più di me, cavolo se uno o una, in una cosa non si sente tranquillo (e io con la macchina vado ovunque) è giusto che chieda aiuto a chi se la cava meglio, donna o uomo che sia 😀

  5. Roberta dice:

    quando stavo in mozambico, guidavo una specie di jeep che al posto dei tergicristalli aveva degli spazzolini da denti (giuro, ho la foto). non era molto efficace (specie nella stagione delle piogge…) ma era simpatico.
    magari ti torna utile…;))

  6. zia S. dice:

    Vogliamo parlare del simpatico amico che in piena bufera si è messo a PATTINARE in mezzo alla strada? Non mi ricordo perchè abbiamo deciso di risparmiarlo…
    Comunque è stato un week end fantastico, come sempre:-*

  7. mammamicia dice:

    senti lo so che non sono simpatica a ridere delle disgrazie altrui ma mi hai fatto tanto tanto divertire, che mi sembrava di vederti lì tutta storta con il finestrino aperto… sei fantastica!!!

    PS: anche io faccio un casino con la macchina, tipo rimanere in riserva per una settimana per poi scoprire di non avere neanche un goccio per arrivare dal benzinaio…

  8. Chiara dice:

    Oddio leggendo in fretta ho saltato una riga e ho capito che alla Frolli era preso un attacco di diarrea! Panico, la panz tra neve e diarrea!!!
    E comunque ho riso troppo 🙂

  9. Mammamsterdam dice:

    Comunque quello che ci frega è la mania di fare di qualsiasi commissione un quality moment e portarci dietro i bambini. No, perché se Frolla la lasciavi a casa con il padre e il succo di frutta tu era più serena, no? Magari poi a vevi meno da raccontare nel post, ma sono sicura che qualcosa ti inventavi.

    Il tutto a prescindere dal tergicristallo

  10. Francesca dice:

    Alla prossima nevicata, voglio venire in macchina con te! Dev’essere trooooppo divertente!

  11. judith dice:

    Veramente divertente questa avventura. Io anche confermo lo steriotipo, ho guidato una serata intera al buio senza le luci! e a tutti quelli che mi avvertivano ho inviato a quel paese!, soltanto mi sono accorta quando ho voluto spegnere le luci “non accese”….

  12. maura dice:

    Stereotipo per stereotipo…ma uffa… perché l’unico commento “utile” lo fa un uomo??? E perché non è venuto in mente a me di poter invertire i tergicristalli?
    Ci penserò se mi capiterà. Grazie a Lorenzo…uomo…uffa.

  13. Panzallaria dice:

    @maura: io oggi mi sono sentita cretina quando ho visto quanto è facile smontarlo e rimontarlo. Ho pensato a Lorenzo e al fatto di non averci pensato, così ora mi ritrovo pure con il finestrino segnato per il passaggio dello “stecco” di tergicristallo mozzo…;-(

  14. la coniglia dice:

    anche io non so come ho capito che eri bloccata in macchina con la frollina con la diarrea!!!panz, comunque non annoiarsi mai è una benedizione…no? 😉

I commenti sono chiusi.