Quella p.r. di mia figlia

I bambini, a 4 anni, si invitano molto.

Durante la giornata a scuola frollina e i suoi compagni decidono che passeranno il pomeriggio insieme e quando arrivano a prenderli i genitori è tutto un “oggi la Tizia viene a casa mia”, “Sai che adesso andiamo da Caio a giocare ai dinosauri?”. E’ una cosa molto bella questa apertura alla vita e al mondo, solo che è un po’ impegnativa.

Da qualche tempo – tra mamme – abbiamo deciso di mischiare le carte: maschi e femmine devono cominciare a frequentarsi anche fuori dalla classe, per non creare gruppi granitici di genere e così ogni tanto si organizzano gruppi pomeridiani di gioco.

Il punto è che vorresti sempre invitare tutti, ma come si fa? Casa Panzallaria, per esempio, è grande 70 metri quadri: o entrano molti bambini e i genitori si vanno a prendere un the al Bar, oppure bisogna rinunciare alla presenza di qualcuno.

Io e la mia coda di paglia fumante stiamo sempre MALISSIMO, quando all’uscita da scuola, magari tenendo per mano due bambini e quindi esplicitando chiaramente l’avvio di un pomeriggio ludico, incrocio lo sguardo con uno di quelli che non sono stati invitati (ma solo per problemi di spazio, lo inviteremo la prossima volta) e mi guarda con occhio bovino e supplichevole chiedendomi se può venire anche lui.

Mi sento una cafona di merda, diciamoci la verità, in quei momenti.

Mi faccio le mille pare degli adulti ma anche della ex bambina pippa incredibile che ero.

Perché queste situazioni mi fanno venire in mente quando da piccola la Claudia invitava l’altra Claudia a casa sua e non me e allora pensavo che non mi volesse più bene, tornavo a casa, leggevo da sola Anna dai capelli rossi che c’è una scena in cui la protagonista fa involontariamente ubriacare la sua amica e finiva (giuro è successo, per farvi capire quanto sono una pipparona emotiva) che poi andavo in cucina mentre mamma preparava la cena, trovavo sul tavolo un  cartone di tavernello e mi trincavo un bicchiere pieno di vino, pensando al triste destino solitario della mia inutile esistenza e piangendo sulla mia migliore amica che aveva scelto un’altra.

Insomma, io la prima bresca trista della vita me la sono presa a 8 anni e non vorrei mai essere la causa di qualche analogo destino di un quattrenne disperato perché la sottoscritta lo ha escluso dalla sala giochi.

Che poi io – a seguito di tutte ste pippone mentali – avevo anche pensato di farmi suora, quando ero bambina e non ci crederete ma pregavo molto Dio e dicevo che se mi aveva fatta brutta e sola c’era un perché e quel perché era che dovevo pregare.

Poi per fortuna si cambia 😉

Comunque, ero partita da questa cosa di loro che si invitano tra loro e mi chiedevo, ma succede anche a voi altri? Come gestite le pubbliche relazioni dei vostri pargoli?

10 commenti
  1. Chiara dice:

    Il mio moccioso ha tre anni e per il momento le p.r. sono state piuttosto scarse, ancora niente inviti… ma mi tremano le chiappe per quando comincerà il periodo dei compleanni, festine ecc perchè in genere sono molto orsa e misantropa e mi stanno sui maroni il 90% delle mamme che conosco… In più l’erede non è propriamente un lord inglese e ha attraversato un bel periodo di “menare chiunque”, per cui ho dovuto evitare un bel po’ di conoscenti. Chissà cosa farò quando sua sorella avrà l’età della Frolla, dovrò uscire dalla tana…

  2. Nadia dice:

    Adriano ha appena compiuto tre anni e da qualche mese si è aperto anche a noi il fantastico mondo dei genitori impegnati a gestire una casa invasa da bambini (realmente presenti “4”, percepiti “44”)!!! Forse è una fortuna il fatto che a casa Panzallaria non possano entrare tutti i bimbi dell’asilo contemporaneamente… insomma, io dopo un pomeriggio trascorso a casa con 2/3 bambini “in gestione” mi sento fresca come una pezza. Magari con la bella stagione potreste organizzarvi all’aperto: in questo modo il problema “spazio” non sussisterebbe più… ti rimarrebbe solo il problema “quantità di pargoli”! Con gli altri genitori per esempio ci diamo spesso appuntamento al parco giochi dopo l’asilo: così i bimbi stanno ancora tutti insieme, giocano, si picchiano allegramente e noi cerchiamo di limitare i danni. 😀

  3. Chiara dice:

    Uh come ti capisco! In quanto a p.r. Zoe non ci ha mai fatto mancare nulla, a partire dal nido (in cui usciva mano nella mano a Ludovico e guai a mettersi in mezzo), quindi che te lo dico a fa’…
    Casa nostra è 45 metri quadri (i soppalchi sono off limits), quindi abbiamo fin da subito applicato la politica della rotazione. Uno alla volta (due se c’erano fratelli/sorelle) e non di più. Certo, per non scontentare nessuno e soprattutto quella socializer della figlia, la rotazione era perenne, quindi ho dovuto riempire la dispensa, armarmi di pazienza e confidare nella fortuna. Il pericolo più grosso, infatti, non sono i pupi, sempre spassosi, ma le genitrici. Quando sono piccoli non te li lasciano mica in custodia. Se butta bene ti fai delle amiche di merenda (e io ho avuto un discretissimo culo, devo dire), altrimenti tocca spolverare i pasticcini di narcotico…

  4. deborah. dice:

    Certo che succede, eccome! Io alterno i bambini da portare a casa. L’Ultima volta me ne sono portate a casa 3; 4 con mia figlia.Ne ho dovuta lasciare fuori una , (perchè neppure io tengo il villone) che mi ha ammazzato con uno sguardo da agnello sacrificale che non ti dico.
    L’egoismo delle altre maranteghette invitate, poi, è sbalorditivo!
    Però, c’è da dire, che il 4/5enne in genere non se la prende poi molto e dimentica subito dopo.
    Bello quando i genitori degli altri ricambiano. Oggi ho il mio pomeriggio free!

  5. panz dice:

    Devo dire che anche io in quanto amiche di merenda ho un sacco di culo. Abbiamo fatto un bel gruppo e la rotazione è obbligatoria, oltre che il “mollo la cinna e intanto vado a fare quel che devo poi torno”. Il parco, quando si scongela il prato, è la nostra seconda casa: ci stiamo daddio e abbiamo fatto un bellissimo gruppetto, ma ora non si può e in effetti non vedo l’ora…

  6. Gloria dice:

    Panz, che faccio, mi ripeto? Massì, mi ripeto…
    Come quest’estate quando parlavi del parco e della sua atmosfera, qui mi chiedo “Relazioni? Maddeché?”
    Fortuna che almeno loro sono due, e si fanno molta compagnia tra di loro. Per il resto, finora, qui tra i monti le P.R. sono non pervenute… Sono passati quasi sei mesi dall’inizio della scuola e (nonostante io sia pure rappresentante di classe) è tanto se alcune mamme fuori delle mura scolastiche mi salutano. Figuriamoci giocare insieme o incontrarsi!

  7. yashanti dice:

    ah ahahaha! e pensare che io da bambina asociale e un pò stronza che ero, appena annusavo sentore di inviti mi giravo dall’altra parte pregando la madonna che quel pomeriggio non toccasse a me!
    piacere,
    Yashanti

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