Virginio Merola e i blogger

Virginio Merola, candidato sindaco della sinistra per Bologna mi ha mandato questa mail che testimonia (spero) come i Politici si sono accorti dell’importanza della cittadinanza attiva in Rete. Spero non sia solo un attacco di Obamite e che questo interesse duri anche dopo le elezioni. Se vincerà, spero che il Dott. Merola si ricordi che ciò che è mancato ai suoi predecessori è certamente un ascolto attivo della cittadinanza (e non solo gli anziani che si lamentano di graffiti e bar aperti alla notte) e che c’è una parte cospicua della città che può contribuire a innescare un circolo virtuoso a Bologna.

Copio la mail e di seguito la mia risposta:

Ciao,

sono Virginio Merola, candidato Sindaco di Bologna per la coalizione di centrosinistra alle prossime elezioni del 15 e 16 maggio. Non preoccuparti, questo non è un messaggio di spam elettorale 😉

Scrivo per invitarti all’aperitivo con i blogger bolognesi che ho organizzato martedì 22 marzo dalle ore 18:00 alle ore 20:00 presso la sede del mio comitato elettorale in via Val d’Aposa 3/b.

Ho deciso di realizzare questo incontro perché credo il web rivesta un ruolo fondamentale ed una città come Bologna non può trascurare questa tematica. Reputo i blog degli eccezionali strumenti di dialogo e, proprio per questo motivo vorrei poterti incontrare, assieme ad altri blogger cittadini, così da poter avviare insieme un dialogo costruttivo su Bologna. Sono pronto ad ascoltare tutte le proposte.

Durante l’aperitivo descriverò anche il progetto “Wi-Fi per Bologna” un’iniziativa realizzata insieme all’associazione Green Geek, che da oggi ad aprile realizzerà una nuvola wi-fi gratuita per le strade della nostra città. Degli hotspot per la connessione web sono installati in Via del Pratello, Via Galliera e naturalmente in Via Val d’Aposa, dove sorge la sede del mio comitato elettorale.

Ovviamente l’incontro è aperto a tutti i blogger del territorio, quindi se conosci altri blogger puoi segnalare l’evento invitandoli.

Ti aspetto,

grazie per l’attenzione,

Virginio.

www.virginiomerola.it

http://facebook.com/virginiomerolasindaco

http://twitter.com/virginiomerola

Ecco la mia risposta:

ciao,

ti ringrazio moltissimo dell’invito e mi dispiace non esserci, ma c’è la riunione scolastica di mia figlia, si parla di tagli e cose del genere, per ciò capirai che devo partecipare 😉

Mi fa molto piacere il tuo approccio e spero davvero che questo interesse nei confronti della rete e delle sue forme di cittadinanza attiva non si interrompa con le elezioni, non sia unicamente uno strumento di campagna elettorale ma si trasformi in una collaborazione costante anche nel caso diventerai sindaco.

Per conto mio, oltre ad essere blogger, ho fondato un’associazione che parte proprio dalla Rete e dal presupposto che il web è fondamentale a fare resistenza attiva a ciò che non ci piace e per proporre modelli alternativi di cittadinanza e partecipazione sociale. L’associazione si chiama Donne Pensanti e stiamo anche raccogliendo sollecitazioni dalle donne di Bologna che poi presenteremo (dopo le elezioni) al sindaco e alla giunta, per una serie di proposte sul ruolo delle donne a Bologna.

Spero che la tua giunta (sempre, appunto, se vincerai queste elezioni) sia composta da un pari numero di donne e uomini. Perché se chi può scegliere, scegliesse in questo senso, naturale data la naturale partecipazione alla società di uomini e donne, non ci sarebbe bisogno di lottare per le quote rosa di legge.

ciao e buon lavoro

francesca sanzo

www.donnepensanti.net

www.francescasanzo.net

8 commenti
  1. Virginio dice:

    Cara Francesca, grazie per il tuo interessamento. Quello che fai per
    le donne e per Bologna è importante, e se possibile voglio incontrarti
    per parlarne di persona.

    Se sarò sindaco la mia Giunta sarà composta in egual numero da uomini
    e donne, il più possibile giovani. Già la lista del Pd per il
    Consiglio comunale è strutturata in questo modo.

    Il mio interesse per il web e i social network nasce dalla grande
    voglia che ho di relazionarmi il più possibile con i cittadini, da
    vicino. Non voglio essere un sindaco “uomo solo al comando”, ma il
    capitano coraggioso di un equipaggio fantastico. Voglio stare più
    tempo possibile in mezzo alla gente, e internet su questo mi può dare
    una grande mano. E’ uno strumento molto utile, che sicuramente
    continuerò ad utilizzare.

    A prestissimo

    V.

  2. Danilo Masotti dice:

    Per colpa, o se vogliamo, per merito di feisbuc, tuitter, friendfid e altri strumenti di pseudo socializzazione 2.0, i blog sono morti. Fino a pochi anni fa il blog era il top della comunicazione dal basso, il modo migliore per diffondere un pensiero e grazie al pulsantino commenti ci si poteva mettere in relazione con altre persone ed eventualmente conoscersi dal vivo che è sempre bello. Io ho iniziato a fare il bloggher nel 2003 e ringrazio i blog per tutto quello che hanno portato nella mia vita. Ho appreso le dinamiche di questo strumento di comunicazione, le sue utilità, le perdite di tempo, l’inutilità delle discussioni, la sopravvalutazione dello strumento da parte dei media, la cattiveria delle persone e la capacità di non ascolto di certi commentatori che scrivono senza leggere i commenti di altri. In sottofondo, gente che legge e non commenterà mai.
    Le stesse dinamiche che in maniera più superficiale vediamo su feisbuc dove in questi giorni si sprecano le banalità sulla guerra, sul giappone e sull’italia unita quando ci fa comodo. Pensierini alla Federico Moccia, inutili discussioni tra persone che hanno tutte quante ragione e che stanno lì a confrontarsi con sconosciuti (o ancor peggio, con amiciche non vedono mai) tentando di imporre le proprie ragioni. Poi si spegne il compiuter, lo smartfon e gomito a gomito con la realtà tangibile ci si rende conto di aver perso il proprio prezioso tempo e che il mondo va avanti lo stesso come gli pare e piace a lui, nonostante il nostro impegno nello scrivere discorsi belli tondi e ragionevoli in italiano corretto. Feisbuc è palesemente uno strumento di controllo sociale, è alla portata di tutti e non ci si deve certo sbattere per scrivere il proprio stato “Uh, che palle oggi è lunedì, sono triste”. Diverso è il blog che implica un impegno e dove ciò che si scrive rimane lì, ad eterna memoria di chi un giorno farà una ricerca su Gugol e troverà quello che il bloggher ha scritto qualche anno fa e magari non è nemmeno neppure più daccordo con quel post perchè è maturato, è regredito o ha semplicemente elaborato una diversa opinione. Tenere un blog nel 2011 è un gesto eroico visto che è uno strumento obsoleto, una roba da umarells moderni che lo preferiscono di gran lunga al vuoto e alla velocità dei social notuorc. Con più di cinque anni di ritardo, dell’importanza che avevano i blog se ne è accorto Virginio “Brenson” Merola che nella giornata di domani ha convocato un aperitivo con i bloggher della città dalle 18 alle ore 20 presso in via Val d’Aposa 3/b e questa è una buona notizia. “Reputo i blog degli eccezionali strumenti di dialogo” dice nella sua imeil di invito dove parla del progetto “Ui-Fai per Bologna” che potrà permettere a tutti i bolognesi di stare su feisbuc tutto il giorno a gratis, anche quando hanno finito di lavorare. Fantastico. In pausa pranzo mi vedo con Trucebadazzi a Castelmaggiore su BO 210 TV – 89.8 FM, poi passo di là. Stiamo uniti.

  3. deborah. dice:

    Io non la vedrei così nera. Alla fine sono strumenti di comunicazione che vanno usati in differenti modi e per diversi scopi. Basta, appunto, saperli utilizzare.
    Blogs e fb o twitter o my space possono convivere benissimo senza che l’uno depauperi l’altro.
    E’ come dire che chi legge i blogs non legge più libri o giornali.
    Ero al liceo, quando nacque il fax.
    Di passi avanti ne sono stati fatti in questi 20 anni.
    Tra questi passi avanti c’è anche quello di spegnere tutto, ma proprio tutto, e godersi un po’ di solitudine

  4. Panzallaria dice:

    @danilo: sono abbastanza d’accordo sulla teoria del controllo sociale, però penso che questa volta il controllo parta dai controllati, nel senso che molto spesso ci si libera la coscienza, ci si sente attivi solo perché si sta su fb, mentre la rivoluzione (anche culturale) non si fa dal salotto, ma per strada. Proprio per questo bisogna sempre ricordarsi che la rete va usata, non vissuta e che le cose si fanno per strada, secondo me. Proprio per questo, personalmente, ho fondato donne pensanti come associazione e non mi sono limitata alla community: perché bisogna prendersi le proprie responsabilità sociali, oltre che editoriali su facebook. Proprio per questo credo nella forza dei blog, che come dici tu, sono luoghi dove si può – ma anche lì è una scelta – approfondire, guardare in prospettive moltiplicate e ricevere sollecitazioni. stiamo uniti davvero

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