Il turista della democrazia: settalogo di una partecipazione sentita

 

  1. Il turista della democrazia si ciuccia bene il dito medio, lo alza al cielo e si muove verso dove spira il vento del cambiamento
  2. Il turista della democrazia organizza riunioni di lavoro a Milano il 30 maggio. Non dice nulla ma spera di poter chiudere la giornata con qualche evento storico memorabile.
  3. Il turista della democrazia non inquina: se abita in città vicine parcheggia in periferia e prende il tram per arrivare in piazza Duomo. Fa sedere i vecchietti e se non ce ne sono, se li procura alla fermata dell’autobus, per dimostrare di essere persona sensibile e gentile
  4. Il turista della democrazia si nutre “a chilometri zero”: compra un hamburger ammericano in autogrill e se lo mangia – di nascosto – mentre la macchina si dirige verso la sua meta. Un recente studio del Qualunquesis dimostra che mangiare un hamburger ammericano in auto è il modo più ecologico di viaggiare, la macchina poi può procedere utilizzando la forza motrice dei tuoi rutti.
  5. Il turista della democrazia fa molte foto: lui davanti alla folla festante che canta Bella ciao, lui che brinda e lui in mezzo alla festa democratica insieme agli amici turisti della democrazia. Fa SEMPRE attenzione che sullo sfondo compaia un monumento o una madonnina, segnale inconfondibile perché gli amici invidiosi non possano dire: “Hai ritoccato con Photoshop!”
  6. Il turista della democrazia se distribuiscono gadget è in prima fila: indosserà la maglietta di Pisapia (8 taglie più grandi o più piccole della sua) per i 15 anni a venire e dopo averla usurata ben bene, la trasformerà in un pigiama; ogni volta, racconterà a chi lo incontra con indosso il gadget, di essere stato là, quel giorno. L'”io c’ero” darà sempre, al turista della democrazia, una spinta propulsiva alla speranza del futuro (più dell’hamburger ammericano, per intenderci!)
  7. Il turista della democrazia, giunto nella piazza principale, riconosce entro i primi 5 minuti la bandiera sarda coi mori (vero simbolo dei turisti della democrazia), quella di democrazia proletaria (tirata fuori dal nonno nostalgico e che puzza ancora di naftalina) e canta almeno 4 versioni diverse di Bella ciao.

Il giorno 30 maggio 2011 – grazie a una riunione a MilanoIO IN PIAZZA DUOMO C’ERO. E lo racconto bene sul Fatto

3 commenti
  1. silvia dice:

    MUORO

    :-))))))))))))))))))))))))))))))))

    e il meglio è che è tutto vero (del resto io posso dire Io c’ero)

  2. michela dice:

    grazie ai miei Amici, ai milanesi e MALGRADO PISAPIA(!)…ANCHE IO C’ERO!!!!!!!!!!

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