Le cronache di Ernia: ovvero delle vacanze
Sono state giornate un po’ congestionate dal nostro ritorno dalle vacanze. Un su e giù dalla bettola borghese montana, con Frollina ormai trasferita lì che si diverte come una pazza e ha avviato la trasformazione in piccola Heidi.
La nostra casa montana confina con quella della mia amica e le sue bimbe, che Frollina adora, e così è come se vivessimo tutti in una grande comune, nonni e bis nonni compresi.
Lei è ovviamente felice e anche io – devo ammetterlo – sono assai soddisfatta di questa scelta estiva.
A Tortellini city ci si squaglia e l’afa bolognese è ogni anno più crudele. Ieri c’era un cielo d’acciaio e una cappa di caldo pesantissimo invadeva i pensieri e le azioni.
Ma come sono andate le vacanze?
Siamo partiti con la scusa del matrimonio di Super Sponk con Toy Boy e in quel di Trieste abbiamo preso parte alla meravigliosa festa che avevano preparato per convolare.
Vi dico solo che eravamo in 15, che la giornata era off limits ai parenti e che la sposa indossava un paio di sandali meravigliosi che aveva pagato 15 euro e una collana di perle rosse comprata a un banchetto di cinesi.
Erano semplicemente bellissimi. Bellissimi nella loro normalità splendente.
Abbiamo mangiato in Carso, in un agriturismo di cavalli e mucche e siamo stati proprio bene. Al termine della festa noi ci siamo diretti in Slovenia per iniziare le nostre vacanze.
Peccato che
peccato che la maledizione dei Panzallari (quella che si accanisce sulla nostra famiglia ogni volta che viene citata la parola vacan…- non la finisco se no rischio che cada un trave in testa a frollina!) ha di nuovo avuto il sopravvento e la nostra Brigitte Bordeaux (l’auto ormai vecchierella) non ne ha voluto sapere di ripartire.
Batteria rotta. E quando dico rotta, intendo rotta. Non c’è stato cavetto che abbia potuto rianimarla: encefalogramma piatto.
Per fortuna gli amici degli sposini erano tutti gente simpatica e santa e ci hanno aiutato in ogni modo, scordandoci al fine ad acquistare una nuova batteria (che abbiamo pagato come un rene al mercato nero, ma l’emergenza ci ha impedito di fare troppo gli schizzinosi) e siamo potuti partire alle volte della amena località oltre confine.
Domenica ci siamo letteralmente cotti al sole. Lunedì Tino era schienato. Totalmente a pezzi. Totalmente sottomesso dall’ernia.
E mentre io e frollina cercavamo di passare le giornate, tra una piscina e una spiaggia (simil spiaggia), lui soffriva in camera – come è ormai, purtroppo, uso delle nostre ferie estive.
Devo essere sincera: i 2 giorni successivi sono stati molto pesanti. Se lui sta male anche io sto male. Vedere una persona che ami che soffre così è annichilente, se ci mettete che io ero in sindrome pre mestruale (depressione a go go) e che dopo un anno durissimo di quindicimila lavori, qualche merda annusata troppo a lungo durante i mesi invernali e molta fatica fatta per arrivare a luglio, potete immaginare il clima plumbeo delle nostre giornate. Per fortuna Panz faccia di tolla è riuscita, malgrado tutto, a mantenere un contegno materno tale che frollina non faceva che ripetere quanto fosse contenta e felice e quanto quel posto le piacesse.
Il posto faceva abbastanza cagare. Non tanto il posto, per la verità, quanto l’albergo che millantava di essere un quattro stelle ma che se scendevi in sala pranzo assomigliava di più al retrobottega di una friggitoria.
Si mangiava malissimo, il personale era molto scortese ma frollina era contenta lo stesso. Lei si è fatta subito qualche amico delle vacanze e in particolare ha legato con una bambina di mamma italiana che vive in Scozia con la quale giocava parlando in italiano, con la bambina che le rispondeva in inglese.
Dopo aver messo a soqquadro mentalmente la mia vita, la nostra vita, per un discreto numero di ore notturne, dopo aver parlato, sfrucugliato, sperato, annaspato con Tino, prima di decidere che era arrivato il momento di prenotare una stanza all’ospizio per entrambi, per fortuna la sua schiena ha avuto pietà di lui e di noi ed è iniziata la parte bella.
Abbiamo potuto stare insieme, che è quel che conta di più.
Abbiamo visto una spiaggia meravigliosa in Croazia, di cui ci siamo innamorati e quindi ci siamo tornati per due giorni di seguito e siamo stati alle grotte di Postumia, dove Frollina ha temuto tutto il tempo che una stalaqualcosa che cadesse in testa o che un pipistrello le cagasse tra i capelli. E a parte la guida sgodevole che ci ha fatto fare una corsa olimpionica con foto giappastyle, è stata una giornata bellissima, specie dopo essere usciti quando abbiamo dato i nostri panini alle carpe del fiume e ci siamo distesi nell’erba del parco antistante le grotte.
Che quando si sta male come sta male Tino, vi assicuro che la normalità diventa spesso eccezione e solamente stare bene insieme, in un posto dove si può fare qualcosa di diverso dal solito è un dono preziosissimo, momenti in cui ti rendi conto che quel che conta è – sopra ogni cosa – amarsi, per affrontare tutte le situazioni.
Frollina ha ufficialmente imparato a nuotare nell’acqua alta. E’ davvero un pesce e non ha paura di niente. Abbiamo passato due giorni in Croazia a mollo e credo proprio che l’anno prossimo andremo in un posto che abbiamo visto e di cui ci siamo innamorati.
Ora sono qui, seduta nella micro cucina in montagna, con la chiavetta di Internet a penzoloni dalla finestra, che guardo fuori un buio immenso rotto da una luna tonda come la mia faccia.
Frollina dorme e si sentono solo i rumori degli animali, non so nemmeno riconoscerli.
Abbiamo cenato in giardino e io ho passato il tardo pomeriggio stesa sul materassone da campeggio che abbiamo posizionato sul prato, a guardare il cielo e godermi un fresco impensabile a Bologna.
Domani andiamo in piscina, che qui ce n’è una stupenda con gli scivoli e tutto il resto.
E’ bello lavorare da casa: questa libertà è un grande lusso. Lavorare di notte o negli scampoli di tempo, tra una camminata e l’altra. Lavorare da qui.
Credo di aver avuto molto coraggio andandomene dal mio ex posto di lavoro, ma credo che fosse l’unica scelta possibile per me: io sono una free lance nel cuore e nel cervello e per il momento gli eventi mi stanno dando ragione.
e bravi ragazzi, ma quell’uomo lì non può fare nulla per ‘sta schiena? un fisioterapista che lo paciocca un po’, massaggi chessò due righe di coca. Io detesto la campagna ( e ci vivo), ma devo ammettere che dieci estati filate a Torino non le rimpiango, le cosa da fare sì, ma quel calore bestiale che sale dall’asfalto senza tregua quello proprio no!!
Condivido la definizione (che percepivo cucita addosso ma non mi ero mai attribuita) rispetto all’essere freelance. E ne pago anche le conseguenze, come te del resto.
Lavoro anche io (poco e con grande fatica) nei momenti più strani delle mie giornate mammesche, eppure non riesco a fare a meno di ritenermi fortunata, per alcuni aspetti. E’ la mia prima vacanza senza l’ansia delle ferie, dei giorni contati, delle chiamate dall’ufficio.
Sono serena.
E mi fai anche pensare a quanto sia bello, positivo, ottimista, il mondo visto con gli occhi di un bambino. A loro basta vermaente poco: e dovremmo imparare da loro.
La Croazia è bellissima. Frollina e la parura del pipistrello “cagone” mi ricorda Michela e la sua paura delle scimmie a Gibilterra. Sempre bello leggerti.
Panz ogni tanto vi penso, che ci sentiamo così poco. E penso che bello che esistano persone come te, come voi. Vi invidio molto questa bettola borghese che deve essere proprio un bel posto e accogliente. Vedrai quanto bello porterà il nuovo anno, Che il coraggio ripaga sempre. Bac.
Che bellezza Panz, meno male che la schiena vi ha dato tregua…ne so qualcosa e ti posso consigliare un ottimo osteopata qui vicino, così avete la scusa di un week end -non ora eh che si bolle- da queste parti.
Goditela tutta, te l’ho già detto che te lo meriti per il tuo coraggio e tutto il resto.
Buon fresco e un abbraccio ad Heidi…(ma Pegasa è con voi?)
Vai Panz, faccio il tifo per la tua vita da freelance e soprattutto per la schiena del povero Tino!
Un abbraccio a tutta la Panz family.
Cara Francesca,fate qualcosa per la schiena dello sciancato,così non si può andare avanti.
Come ammetti tu stessa, il dolore così forte e senza tregua in una persona cara fa star male tutta la famiglia e,in più, il timore che il dolore si manifesti sul più bello fa vivere sempre in un’ansia latente.
Perciò ti prego di prendere in mano la situazione (se l’interessato recalcitra) e di affidarLO a qualcuno di vostra fiducia ( Ortopedico di buon senso? Fisioterapista d’accordo con il succitato sul da farsi? Farmaci opportunamente prescritti e da abbinare alla fisioterapia?) Agisci presto a salvaguardia delle vacanze future (e anche della futura vita di tutti i giorni)
Perdonami il tono un po’ scherzoso,capisco bene quanto la situazione ti preoccupi ma proprio per questo penso sia inutile tergiversare. Te lo dice una che ha sofferto moltissimo per un’ernia discale lombare.
Ciao,un abbraccio Anna