Cronache dai monti zocchesi

“Cos’è la cellulite e come si sconfigge?” “Dove vanno le libellule morte?”

Sono solo due delle tantissime domande a cui quotidianamente devo rispondere: siamo in montagna, 2 case confinanti, 4 bambini di età diverse alla mano, una vita corale e collettiva in mezzo alla natura che non fa altro che scatenare idee, pensieri e far frullare teste.

C’è la Frollina e poi ci sono la Grande Saggia e sua sorella, la Piccola Sognatrice, che abitano qui di fianco e sono le figlie della mia amica S.

Il nonno tuttofare delle due bambine ha costruito perfino un cancello nella rete, in modo da rendere pienamente comunicanti le case. Cento metri più sotto abita il Giovane Esploratore, con la sua mamma che insegna canto e il papà che va in bicicletta.

Ci siamo noi e poi c’è la nostra gatta laLina che è finalmente emigrata insieme al resto della famiglia.

Ha passato i primi 3 giorni sotto il letto, oppure nascosta in un cassetto di una vecchia madia. Vive di notte, quando la porta sta chiusa e non sente la minaccia della natura intorno a lei. Passa ore a ravanare nella lettiera, negli orari più improbabili, svegliandomi inopinatamente. Sono arrivata alla convinzione che sia una specie di sciopero per questa vacanza non desiderata.

Ieri l’avevamo persa. Non era da nessuna parte. Sparita.

Tino ed io abbiamo pensato fosse uscita. Abbiamo cominciato a cercarla ovunque per ore, in giro per boschi e cespugli. Si era infilata sotto il lavabo, dove c’è un buco per fare passare i tubi, incastrata al posto di due mattonelle vuote. Quando è riemersa – incurante del tanto chiamarla – era completamente coperta di ragnatele vecchie di millenni.

Spesso ci gestiamo i bambini tutti insieme o ci diamo il cambio, in modo che gli altri possano fare anche altro. L’altra sera sono stati tutti a mangiare dal Giovane Esploratore e nel frattempo Tino e la sottoscritta si sono regalati una cena romantica con vista calanco.

La Frollina sta scoprendo un sacco di cose e imparandone altrettanto, che è la più piccola del gruppo.

Ieri c’era un topo di campagna morto. Spiaccicato sulla strada. Ne è rimasta affascinata. Ora mi chiede quando ripasseremo di lì. Lei vuole vedere la carcassa.

Ora riconosce perfettamente la differenza tra l’uso concimatorio del piscione di maiale e della cacca di vacca.

Preferisce la seconda. Ha un odore che l’aggrada di più.

Dice che da grande vuole fare la cantante. La Grande Sognatrice (anni otto) vuole fare la biologa e anche la cameriera e aprire un ristorante in montagna. Dice che se fa prima la biologa poi può scegliere quali piante mettere nel ristorante.

Queste nuove generazioni hanno capito in anticipo quanto una laurea serva a poco. Meglio così.

Dice che farà costruire un palco nel ristorante, così frollina ci salirà sopra per cantare ogni sera.

Il Giovane Esploratore è figlio di una famosa maestra di canto, amica della mia amica. Vengono cantanti da tutta Italia, qui sull’appennino, per seguire le sue lezioni.

Così ogni tanto il bambino passa del tempo con una baby sitter locale. Lei ha 14 anni, è alta, bionda con i boccoli. Sembra una versione nostrana di Raperonzolo.

Ha un cagnolino da “Pesto”, di quelli grandi qualche millimetro ma con la capacità vocale di un Soprano. Da pesto perché le svagate come me rischiano sempre di spiattellarli: sono talmente piccoli che è un attimo metterci sopra un piede per sbaglio.

La baby sitter bionda dai boccoli ed io ieri abbiamo passato un po’ di tempo insieme al parco, mentre i quattro teppisti giocavano, si rincorrevano, litigavano e il Giovane Esploratore si inventava sempre un modo nuovo per fare danni a se’ stesso e agli altri.

Raperonzolo è xenofoba. Ha 14 anni ma le sue idee sono molto chiare: gli extracomunitari vanno bene solo se stanno tra di loro e non frequentano gli stessi posti che frequenta lei. Purtroppo sono un male necessario per l’economia del Paese! Mentre mi snocciolava la sua teoria economica e sociale la mia mascella era talmente slogata che non ho saputo cosa dire.

Hai 14 anni, sei bella come il sole e xenofoba.

In zona abbondano le sagre e le piscine: piscine e sagre sono un plus dell’appennino bolognese/modenese.

Tutti i giorni passa una macchina, per il paese e i colli circostanti, e dal megafono un simpatico signore invita orgogliosamente la popolazione all’evento della sera.

Se c’è del gnocco in piazza si raccomanda di non cenare ma di farlo agli stand gastronomici vicino alla Chiesa. Se c’è una processione particolarmente suggestiva ti dice che ti commuoverai.

E’ un contributo fondamentale alla vita sociale di questi luoghi ed è molto meglio di un alert sulla bacheca di facebook.

Da qualche anno, così mi raccontava la mia amica che ha casa di famiglia qui e alla quale la Pro Loco dovrebbe dare una targa, perché ogni estate aumentano le persone che affittano casa in paese, al Comune gli è venuta voglia di riscossa, di rialzare la testa.

Siamo vicini a Zocca noi, e l’ombra della megalopoli del Blasco rischia sempre di oscurare tutto ciò che è intorno, come questo splendido borgo.

Così si sono inventati manifestazioni, eventi, notti bianche e il tutto è pubblicizzato in modo davvero tenero. Ci deve essere un poeta in consiglio comunale, perché abbondando versi (non mi è stato dato ancora di capire il Metro con cui vengono costruiti) infarciti di puntini di sospensione pieni di orgoglio evocativo…

Tra baby sitter xenofobe, maestre di canto chiromanti, amiche svagate e la banda dei teppisti filosofi, il nostro agosto sta scivolando bene e io finalmente mi rilasso.

Questo è il Paesello di montagna, questa la nostra vita. Stasera andiamo a vendere cose vecchie al mercatino.

E la chiromante leggerà la mano.

 

3 commenti
  1. Mammamsterdam dice:

    A 14 anni magari ripete solo quello che sente intorno a se, quindi tu approfittane per indottrinarla, diventale amica su Facebook e spediscila da Donne pensanti a chiarirsi le idee. So che ce la puoi fare (poi se ti espulgono dal paese, magari è un problema).

  2. LaLena dice:

    Bellissimo! Poi guarda che ho creato l’evento del nostro banchetto: sono molto orgogliosa che c’ho messo anche un tocco lusitano (foto di sciura alla Feira da Ladra di Lisbona). Ti abbraccio

  3. Sabrina dice:

    Che belle queste giornate!! Anche noi abbiamo una casa sull’appennino bolognese e ci divertiamo molto quando andiamo sù.

    Con la nostra gatta ci è capitata la stessa identica cosa che è capitata alla tua, si era nascosta sotto al divano e non voleva più uscire.

    La veterinaria dice che lo fanno perchè non riconoscono più l’aria di casa, non si sentono per questo a loro agio, noi abbiamo risolto la cosa con un diffusore di ferormoni (se vuoi ti dico la marca) assolutamente innocuo per gli uomini, che l’ha fatta sentire bene in un nuovo ambiente. Magari potresti provarlo con la tua!!

    Sabrina.

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