Primo giorno di scuola

Oggi è ricominciato l’asilo. Erano circa 3 settimane che Frollina lo aspettava, con il suo carico di doni: le amate maestre e gli amici. E’ iniziato l’ultimo anno, prima delle elementari. Conoscendomi, sono certa che passerò la maggior parte del tempo a “ricordare” cose non ancora avvenute e a struggermi per la fine di questo bel periodo. Sono una ferla io, da questo punto di vista. Se mi accompagnate alla mia amica L., che ha il figlio in classe con Frollina, insieme ci trasformiamo in un principio di struggente nostalgia ambulante. Ci dovranno tenere separate per questo anno scolastico.

Ieri sera, per festeggiare il nuovo inizio, abbiamo inaugurato la stagione agonistica con una pizza al parco, con i compagni di classe. Andiamo al loro parco giochi, ci stendiamo sul prato con tovaglie e coperte (o una felpa, come fa sempre la sottoscritta che si dimentica puntualmente l’armamentario da pic nic), i bambini giocano fino a quando ne hanno le forze – di solito li conduciamo a casa svenuti o in preda a crisi isteriche da competizione, frutto della stanchezza serale – e qualche genitore in odor di santità va alla pizzeria di fronte a procurare cibo per tutta la truppa.

Io sono l’addetta alle ordinazioni (quei poveri sciocchi non sanno a chi affidano il loro stomaco!) e il più delle volte avanza sempre qualcosa, o a credito o per debito, ma loro continuano a darmi fiducia.

Dice che è perché scrivo tanto. Sono la più adatta.

Per lo stesso motivo, durante le riunioni a scuola, le maestre mi affidano il compito di fare il report e mi tocca sempre stare attenta e non chiacchierare, anche quando si parla di religione (tema che di solito mi trasforma in una televisione quando l’antenna è staccata, sento solo un fruscio di sottofondo).

Comunque. La Frollina ieri sera ha avuto un piccolo incidente. E’ caduta dallo scivolo di mento e ora assomiglia a una controfigura di braccio di ferro. C’ha una gaggia che potresti inciderci la Divina Commedia in carattere 14.

Considerando che il giorno prima, saltando sul letto con l’amico Ciccio, si è procurata un occhio nero, ve la lascio immaginare: sto aspettando la telefonata dei servizi sociali, sicuramente allertati dalla maestra.

Ovviamente scherzo: la maestra ci conosce e sa che siamo degli adorabili mattacchioni 😉

Adora Tino la B1. Le sta simpatico, in particolare, perché scherza sempre. Ride e gli ripete “lei scherza sempre!” dandogli pacchette sulle spalle, ma si vede che proprio lo trova simpatico. Per ciò io mando avanti lui, sicura che la conquisterà con una battuta.

Insomma, abbiamo ricominciato. Come sempre siamo arrivati sul fil di lana dell’ultima campanella, mentre tutti gli altri bambini erano già seduti in cassettiera. Frollina era felice come una pasquetta e sembra quasi che li abbiano innaffiati di notte questi cinni: tutti più alti di una spanna.

Domani parto. Di nuovo. Lo so, faccio schifo. Ma che volete: vado a Mantova, al Festival della Letteratura a farmi un giro. Sono curiosa. Non ci sono mai stata. Poi c’è la mia amichetta che mi aspetta e ci facciamo due giorni insieme.

Da lunedì mi rimetto seriamente a vivere la mia vita bolognese, nostalgia della materna mentre ancora facciamo la materna compresa.

9 commenti
  1. mammachetesta dice:

    Prima le cose importanti: io vi odio tutti voi che andate al festival! Io ce l’ho a due passi e sono riuscita a farci un salto una volta sola ma col marito che non è uno da festival. Però sono arrivata a casa con sporte cariche di libri. L’anno prossimo ci organizziamo e andiamo assieme (quest’anno il marito è allettato dall’influenza e non posso lasciare il campo).

    Poi…la scuolaaaaaaaaaa! Noi siamo al penultimo anno ma io adoro vederla crescere e sarò contenterrima anche quando andrà alle elementari. Sono una mamma degenere io che non mi struggo e non nostalgizzo. Secondo me quel gene lì non me l’anno fornito in dotazione…

  2. Ondaluna dice:

    Non mi parlare di asilo.

    (Ma quand’è che arriverò pure io al “era felice come una pasquetta”???)

    Firmato “Neofita” (altrimenti detta “spina”)

  3. monica ranieri dice:

    sgrunt! anche il mio piccolo inizierà lunedì il suo ultimo anno alla materna. ma non solo la scuola non assomiglia granchè a quella della foto ma sarà fonte credo di frequenti arrabbiature con almeno una delle insegnanti e perchè no, anche con la dirigente scolastica. Però sono contenta perchè penso che è l’ultimo qui e almeno della signora non dovrò più sentirne parlare…

  4. Panzallaria dice:

    @Monica, premetto che la foto l’ho trovata su Internet e non c’entra nulla con la scuola di frollina. Poi, mi spiace moltissimo: oggi come oggi, mi rendo conto, la mia è una grande fortuna, le nostre maestre sono molto affiatate tra loro perché lavorano insieme da tanti anni e pur avendo uno stile “classico” (a volte un po’ old) a me piacciono molto perché sono affettuose (e credo che a questa età sia indispensabile) e allo stesso tempo un po’ “normative”. Ma so che è grasso che cola.

  5. la coniglia dice:

    …pensa quando finirà le elementari allora…e che dire delle medie? secondo me il passaggio medie superiori è tremendo per un genitore. E l’università?!? Accidenti quanto ho corso!!! 🙂

  6. Margherita (Apprendista mamma) dice:

    Noi domani cominciamo l’inserimento. Primo giorno di scuola materna a tre anni e mezzo. Volendo, Ludovica avrebbe voluto fare il suo ingresso alla scuola dell’infanzia già lo scorso anno, ma ce la siamo presa comoda. A due anni e mezzo non mi sembrava pronta, o forse non ero pronta io. E così abbiamo vissuto uno splendido ultimo anno di nido; un nido perfetto, che non abbiamo voluto abbandonare troppo presto. Adesso, però, gli anni di scuola materna saranno solo due. Spero di aver fatto la scelta giusta e non vedo l’ora di scoprire come sarà la nostra vita da domani…

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