Il maglione con la cerniera bloccata

C’era una volta una bambina – di nome Susanna – che voleva vestirsi sempre allo stesso modo.

Lei amava moltissimo un maglioncino che le aveva fatto la nonna prima di trasferirsi a vivere su una stella. La nonna, tutti lo sapevano, era magica: riusciva a trasformare un gomitolo di lana, buono solo per fare giocare i gatti, in qualcosa di sempre diverso e bellissimo, come il maglioncino preferito da Susanna.

Questo maglioncino, pieno di colori più dell’arcobaleno, non aveva bottoni ma una cerniera davanti, per chiuderlo ben bene quando faceva freddo e tenerlo aperto quando stava arrivando la primavera.

Susanna lo indossava talmente spesso che la cerniera non faceva altro che fare su e giù, fino a quando, un giorno, si ruppe.

Rimase incastrata e non riusciva più ne’ a scendere, ne’ a salire. Dentro al maglioncino c’era ancora Susanna.

Non potete immaginare la gioia della bambina!

Finalmente avrebbe potuto rimanere sempre con lo stesso maglione che – ogni tanto – la mamma le costringeva a togliersi, per lavarlo.

Passavano i giorni e lei era molto felice. Andava a scuola con il maglione arcobaleno, al parco non se lo toglieva e anche quando si doveva fare il bagno si lavava così com’era, tutta vestita.

Le cose andarono abbastanza bene fino a quando Susanna non cominciò a crescere e il maglione iniziò a tirare. Lei diventava grande, ma il maglioncino di lana restava uguale.

Le braccia cominciavano a fare male e la pancia si scopriva sempre, così di inverno le veniva spesso la cacca a ruscello e il raffreddore, perché non riusciva a scaldarsi abbastanza.

La mamma e il papà consultarono allora una potente e saggia maga, di nome Sbriciolina,  che abitava dalle loro parti.

“Susanna deve trovare il pomodoro verde e giallo di città” disse la vecchia ” se vuole riuscire a sbloccare la zip!”

Susanna allora –  anche se le dispiaceva un po’ doversi togliere il maglioncino –  visto che ormai faceva fatica persino a respirare, si mise alla ricerca del pomodoro verde e giallo, con cui la vecchia maga avrebbe potuto confezionare la pozione giusta per il suo problema.

Non sapeva però dove iniziare. Si ricordò che la nonna, poco prima di di andare sulla stella, le aveva detto che se avesse preso il cannocchiale in una notte di luna piena, dalla finestra più alta, avrebbe potuto vederla in mezzo al cielo e aiutarla a risolvere qualche problema.

Susanna, insieme alla mamma e al papà, andò in soffitta con il cannocchiale, si sporse dalla finestra  e lo puntò in alto, verso la sera. Fu quella la prima volta che riuscì a vedere la nonna a  cavaluccio di una stella, che confezionava maglioni per tutti gli astri e faceva ginnastica saltando sui materassi dei pianeti.

La nonna – con uno dei due ferri con cui lavorava la lana- le indicò un punto preciso del suo giardino, in mezzo all’orto. Susanna andò a vedere e trovò che sotto a una foglia che aveva resistito al rigido inverno, stava crescendo una piantina: attaccata alla piantina si vedeva spuntare un pomodoro, grande come un chicco di riso verde e giallo.

Decise di aspettare un po’ la saggia Susanna: il pomodoro doveva crescere e maturare. Quando arrivò l’estate coi raggi caldi del sole, ecco che un bel frutto maturo e bellissimo penzolava dalla pianta, ormai più alta. Susanna lo staccò e lo portò alla maga Sbriciolina che ne fece una salsa con cui condire i maccheroni.

“Mangia!” disse la maga. La bambina non capiva: cosa c’entrava una pasta al pomodoro con una cerniera bloccata?

Ma Sbriciolina, di rado si sbagliava e così Susanna inforcò il primo maccherone.

Fu solo dopo poco che si accorse che il pomodoro, quel furfante, le aveva macchiato tutto il maglioncino. La pasta era talmente buona che se l’era mangiata di gran gusto! La maga Sbriciolina allora si avvicinò e con cura sbloccò la cerniera del maglione di Susanna.

Che strano: le braccia non tiravano più e poteva respirare molto meglio. Poi non sentiva nemmeno caldo: anche se era estate, finalmente si era tolta il maglione che d’inverno era stato tanto comodo, ma ora cominciava a farla sudare non poco.

Era un po’ contenta –  perché si era liberata – e un po’ triste perché sapeva che non si sarebbe potuta più mettere il suo maglione preferito, l’ultimo regalo della nonna.

Poi si ricordò che l’ultimo regalo della nonna non era stato proprio quello, a essere precisi era lei che le aveva indicato la strada verso il pomodoro magico. Forse, se avesse avuto bisogno, sarebbe successo ancora, tanto lei il cannocchiale lo teneva sempre in soffitta no?

La mamma lavò il maglione e Susanna lo mise addosso a Silvietti, la sua bambola preferita.

La bambina divenne grande, la nonna continuò a guardarla  dalla stella e la bambola Silvietti divenne la più elegante di tutto il quartiere!

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