Numeri e vie sono per me delle enigmatiche meraviglie

Io ci ho dei seri problemi con i numeri e con l’orientamento. Non so se le due cose sono collegate, ma è pur vero che se leggo un numero, metti caso che devo andare a un appuntamento, poi mi infilo di nuovo in tasca l’appunto e poi vado all’appuntamento, io mi perdo sempre l’indirizzo esatto perché mi ricordo sempre un numero sbagliato. Cioè io sono convinta che sia un 8 e molto spesso è un 3, oppure sono convinta che sia un 22 e invece è un 17. Mi succedono spesso cose del genere, io non so, ma ci sono delle volte che io entro proprio nel pallone e penso che forse ho sbagliato a scrivere il numero, poi prendo fuori il foglietto, ci guardo con grande attenzione, mi spremo le meningi e il numero che mi ricordavo si trasforma in un’altra cosa.

Con l’orientamento sono poi una frana. Io entro nei posti che mi sembra di fare attenzione dove vado e invece poi non so mai tornare indietro. Spesso penso di uscire dalla porta e invece mi infilo nel bagno o nello sgabuzzino. E non succederebbe niente se non lo facessi, puntualmente, di fronte a qualcuno che magari mi ha invitata per motivi di lavoro. E penso sempre che questo qualcuno, secondo me, un po’ si mette dei dubbi sulla mia bravura a gestire operazioni di comunicazione, quando mi vede andare dritto come un fuso nel bagno aziendale, mentre dico un professionale “arrivederci” e inforco le chiavi della macchina.

L’anno passato che lavoravo là in quel posto, delle volte io, all’inizio, mi sbagliavo e mi infilavo nell’ufficio del direttore generale perché scambiavo la sua porta con la porta del bagno. Mi è capitato due volte e per fortuna ho dissimulato e non mi ha visto nessuno di importante, però ecco, fa un po’ ridere che una giandona grande e grossa faccia di queste robe.

Se parcheggio al supermercato, io devo concentrarmi molto per ritrovare la macchina, perché di solito mi dimentico puntualmente anche se l’ho messa a sinistra o destra, concetti che per me sono realmente molto opinabili e a cui preferisco dei “qui” e “là” molto più rassicuranti.

Io non so cosa ci ho nella testa. E’ sempre stato così, fin da quando ero piccola. La mia geografia personale non ha mai coinciso con mappe e cartine e anche adesso che la tecnologia potrebbe venirmi in aiuto, io sono negata, di fronte alle indicazioni di google maps entro nel pallone.

Di solito, se devo andare in un posto che non conosco, considero sempre la variabile “mi perdo” nel tempo di percorrenza, perché tanto lo so che succede sempre e se non succede, un po’ mi preoccupo. Ora che – grazie al mio lavoro di professionista  at home – ogni giorno è un giorno diverso dall’altro e vado sempre in posti nuovi, da clienti diversi, ad eventi sconosciuti, ecco mi succede spesso questa cosa, faccio delle gran inversioni a U e dei parcheggi strani e importuno le vecchiette e parlo da sola.

Mia figlia forse è un po’ come me, non lo so, ma anche lei scrive da destra a sinistra. E’ perfettamente in grado di scrivere dal lato giusto, ma dice che lei preferisce così, e allora compila lunghissime liste di nomi dei suoi compagni scritti che si vedono allo specchio e se le dici che si scrive dall’altra parte, lei ti guarda con sufficienza e dice lo so ma a me piace così, mi capisco meglio.

E allora quando qualcuno mi dice, come fa Tino che a volte non si capacita, ma perché non ti studi le mappe prima di partire, perché non stai attenta, perché non ti rileggi i numeri che sai che hai dei problemi, anche a queste persone io ci rispondo che lo so, ma io mi capisco meglio così, a perdermi per i numeri e per le vie.

[questa è la spiegazione narrativa. la verità potrebbe essere un principio di alzheimer ma perché pensarci adesso? tanto poi me lo dimentico.]

8 commenti
  1. Chiara dice:

    Se peró quando incontri un viso non lo scordi più allora siamo proprio uguali!!!
    Chiara

    P.s. Io adoro scrivere sl contrario!!

  2. Lumaca a 1000 dice:

    Panz io coi numeri ho lo stesso problema, mi definisco “numericamente dislessica” 🙂
    Faccio i numeri telefonici al contrario, il 6 e il 9 li confondo, così come il 2 e il 4, 5 e 7 è come se fossero la stessa cosa se me li devo ricordare a mente…se un numero di telefono finisce per esempio in 659, io stai sicura che faccio 956…sono un macello…

  3. la coniglia dice:

    sempre più convinta che la gente debba farsi gli affaracci suoi: pechè non fai così non fai cosà…ma chi ha detto che così è giusto per tutti? Tu trova la tua via e tutto andrà per il meglio!

  4. francescabianca dice:

    ma quanto potrei averlo scritto anch’io? ma quanto? hai tutta, tutta, la mia solidarietà!
    una che se sa come andare da A a B e da A a C, per andare da B a C passa da A. anche se è dalla parte opposta della città!

  5. deborah. dice:

    Non ho gli stessi problemi con i numeri, ma con l’orientamento eccome. Da veneziana poi, mi oriento meglio a piedi che in auto. Cioè, a me le strade asfaltate sembrano proprio tutte uguali. Quando quando vado in terraferma (e già il nome dice tutto)di solito ho un’auto appiccicata al c**o della mia, mi prende l’ansia, non capisco più niente..e sbaglio strada. Però il tom tom non lo voglio,perchè non mi arrendo. Il cervello è un muscolo e bisogna farlo lavorare. O no?

  6. Elisa dice:

    tale e quale … per farti capire , io e il consorte ci conosciamo dal 95 e ogni volta che devo scrivere l’indirizzo di casa dei suoi chiedo se è al 5 o al 10 , numero di conto corrente questo sconosciuto , poi x assurdo ricordo numeri e indirizzi memorizzati vent’anni fà , ma sull’orientamento sono incorreggibile ed è un pochino grave visto che di mestiere sarei geometra 😉

  7. chicca dice:

    io con i numeri ho il problema che sui documenti scrivo sempre la data sbagliata di nascita di mia figlia (che e’ 8/7 e io puntuale metto 7/8 SEMPRE!) . Vogliam parlare dei puzzle? TRE DICASI TRE pezzi e io mi perdo (e non sto scherzando eh!) mio nipote che ha la passione dei puzzle mi ha sempre guardato con aria da “ohpoveralamiazia”.
    E per le mappe che dire…io son della vecchia scuola quella che e’ bello fermarsi e chiedere “scusi sto cercando….” ! Chicca!

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