La mamma telecomandata

C’era una volta una bambina di nome Viola.

La sua mamma le diceva sempre quello che poteva o non poteva fare.

Viola era un po’ distratta e così la mamma ripeteva sempre le stesse frasi.

Viola devi mangiare le verdure!

Viola devi tenere in ordine i tuoi giochi!

Viola è ora di andare a letto: domani devi andare a scuola!”

Viola non ne poteva più e un giorno espresse un desiderio:

Vorrei un telecomando speciale per cambiare canale e trovare una mamma che mi fa fare quello che voglio!.

Quella sera Viola si era già dimenticata del suo desiderio così quando trovò un TELECOMANDO sul suo tavolino, pensò che doveva essere quello della televisione e andò a portarlo alla sua mamma.

Mamma, hai lasciato in camera mia il telecomando della tv!” disse Viola, puntandolo verso di lei.

La mamma non fece in tempo a dire: “Ma no, quello non è il telecomando della tv!” che Viola aveva già cambiato canale, anzi, aveva già cambiato mamma.

Quella infatti era una sera magica, in cui i desideri dei bambini si avverano.

Al posto di quella solita, era arrivata una mamma telecomandata che faceva tutto quello che voleva lei.

“Vorrei mangiare solo cioccolata stasera!” disse Viola e la nuova mamma si presentò con un tortino di nocciola, una crostata alla crema di cioccolato e una mousse calda.

Lei mangiò tutto.

Adesso voglio mettere in disordine i miei giochi fino a che mi va!

disse Viola.

La nuova mamma la aiutò a tirare fuori dai cassetti tutti i giochi che possedeva fino a quando in camera non si riuscì più a passare.

Adesso voglio stare sveglia tutta la notte davanti ai cartoni animati!

esclamò felice la bambina. Fu accontentata, non si mise nemmeno il pigiama.

La mattina dopo Viola aveva gli occhi che giravano come 2 trottole, era stanca perché non aveva dormito e le era venuto un gran mal di pancia per la troppa cioccolata.

Doveva vestirsi per andare a scuola perché quello era il giorno della gita e sarebbe dovuta andare allo zoo con le maestre.

Dove sono i miei vestiti?

chiese la bambina disperata.

La mamma telecomandata non sapeva cosa dire: a causa dei troppi giochi nella stanza, nessuno riusciva più ad arrivare all’armadio!

Quando finalmente riuscì a vestirsi, ed era già molto tardi, a Viola venne un gran bisogno di andare al bagno: la troppa cioccolata stava facendo il suo effetto.

Finalmente Viola e la mamma riuscirono ad uscire di casa e fecero una corsa per raggiungere la scuola.

Che tristezza quando videro che il pulmino con le maestre e i suoi compagni era già partito!

Viola cominciò a piangere e a battere i piedi per terra.

La nuova mamma, che faceva tutto quello che voleva, non la consolò, ma anzi la lasciò piangere un sacco di tempo, perché era quello che voleva la bambina.

Rivoglio la mia mamma! Prendete quello stupido telecomando e ridatemi la mia mamma!!!

cominciò ad urlare la bambina.

Allora le venne un’idea, prese il telecomando e cambiò canale.

Prima arrivò una mamma a forma di giostra, che l’avrebbe fatta divertire tutto il giorno. CLIC! Viola voleva la sua mamma.

Nel canale successivo c’era una mamma pasticcera, che cucinava leccornie da mattina a sera, ma non era la sua mamma e Viola si ricordava ancora bene del mal di pancia che aveva avuto!

CLIC! Cambiò di nuovo canale

Dopo aver cambiato molti canali, finalmente arrivò la sua mamma, quella vera, quella che lei amava moltissimo. Viola la abbraccio così forte che quasi, quasi la soffocò.

Da quel giorno non sbuffò più quando lei la sgridava e a dire la verità divenne tanto brava a rispettare le regole di casa, che la mamma non ebbe più bisogno di ripetere troppo spesso le cose!.

Il telecomando è stato seppellito dentro un vaso di basilico: quando a Viola viene la tentazione di usarlo, corre dalla sua mamma che le da un grande bacio sulla fronte e subito se ne dimentica!

 

1 commento
  1. gemini dice:

    Ieri mio figlio, in macchina al ritorno dall’asilo, mi ha chiesto di raccontargli “una storia inventata da me” (!). Mi sono ricordata di questa favola carinissima e gliel’ho raccontata… a lui è piaciuta tanto e io ho fatto un figurone 🙂

    (e niente, volevo dirtelo perché mi sa che ho violato un qualche codice blogger, visto che non ti ho citato 😛 )

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