L’inferno dell’acquisto dei materiali scolastici, ovvero si va in prima elementare

Siamo agli sgoccioli: lunedì Frollina varcherà la soglia della PRIMA ELEMENTARE.

Ci sentiamo tutti un po’ strani. Io ho preparato pacchi scorta di fazzolettini per il lacrimatoio in cui mi produrrò. Lei non sa bene cosa aspettarsi, parla sempre della Materna ma chiede quanto manca al fatidico giorno.

Mercoledì c’è stata la riunione alla scuola per tutte le informazioni iniziali. Come molti di voi sanno, abbiamo scelto per la Frolli una scuola pubblica con uno spiccato modello educativo e etico che condividiamo e che ci ha convinto. Una scuola nel verde (in maniera eccezionale anche per Bologna, pur città abbastanza verde) e con modalità didattiche che comprendono anche l’uso massiccio del parco come luogo di sperimentazione e creatività.

Alla riunione, oltre a tutte le informazioni di massima (Frollina per i primi 15 giorni non sarà assegnata a una classe ma a un microgruppo e ruoterà con tutti gli insegnanti, in presenza di osservatori – questo dovrebbe garantire la formazione di classi più eterogenee e non solo sulla carta) ci hanno dato la lista dei materiali da acquistare.

L’ansia ha cominciato a salirmi già solo alla specifica di tutto ciò che serve: quando le maestre hanno detto che avremmo dovuto etichettare TUTTO, matite e gomme comprese, mi sono sentita male.

Ho sentito un brivido freddo attraversarmi la schiena.

Ma non sapevo ancora che il peggio era solo all’inizio.

Ieri pomeriggio ho portato Frollina dal parrucchiere [chissà perché, tutti mi facevano pressioni perché per una volta, almeno una, mi tenessi alla larga da forbici e pettine e affidassi la creatura a un professionista] e poi ho avuto l’insana idea di andare a comprare l’occorrente per la scuola al supermercato con nonna al seguito (per sostenerci moralmente).

E così sono scesa di un gradino verso la infernale consapevolezza che essere genitori, con il passare del tempo, si trasforma in una lotta ad armi impari  contro il CONSUMISMO sfrenato, la marca scolastica blasonata, gli zaini maragli e i diari cool.

Tanto vincono loro. Sempre. Non c’è speranza.

Il reparto “SCUOLA” che ho ignorato completamente negli ultimi vent’anni (pur nutrendo passioni insane per la cancelleria) a settembre si trasforma in un GIRONE DANTESCO. Il calore emanato dai frementi e giovani corpi dei bambini che sguillano come anguille tra gambe e carrelli per accappararsi il quadernone con le anelle dovrebbe illuminare chi ci transita, ma non sempre si ha la lucidità per fuggire in tempo.

Quando siamo arrivate, ad attenderci una mamma con lo sguardo TERRORIZZATO, collegata al telefono (via auricolare) con il marito: “Ma il quaderno giallo deve essere un contenitore ad anelle o un quaderno vero e proprio? Ma i quadretti sono di 5 millimetri o un centimetro?” mentre il figlio le saltellava intorno cercando di attirare la sua attenzione. Lei si inalberava, sibilando al telefono: “Ma, non so, ci sei andato tu alla riunione!” e mi sono sentita molto empatica.

Giovani adolescenti stile EMO cercavano la cancelleria minimalista per l’entusiasmante inizio di un nuovo anno, insieme a mamme apprensive che cominciavano già a fare raccomandazioni su studio e pubbliche relazioni con i professori.

Bambini dai 6 anni in su saltellavano tra nonne, babbi e parenti vari per convincerli che quello di Batcoso e Mostrognocco erano gli zaini più belli del mondo. Io ho cominciato a sentire la fusta del Satanasso quasi subito, ma ho deciso che quella punizione dovevo sorbirla fino in fondo, l’amaro calice del tempo che passa e dei bambini che crescono, il turbolento mondo della scuola.

Di fronte ai prezzi il mio cuore ha avuto un sussulto infartuale e sono riuscita a pronunciare la frase che sancisce la vecchiaia di ogni persona: “Ai miei tempi non c’era tutta questa scelta, gli zaini duravano 5 anni e costavano molto meno!”. Sarebbe risultata estremamente patetica e genitoriale se non ci fosse stata mia mamma, lì con me come supporter, a scuotere la testa in segno di assenso.

Oggi sono un genitore. Oggi sono un’adulta che si avvia sul viale del tramonto.

Gli zaini a disposizione di mia figlia saltellante nel suo nuovo taglio erano semplicemente ORRIBILI. La scelta era tra Hello Kitty e compagnia (da vomito), i Gormiti (da incubo) e qualche personaggio femminile con zeppa e labbra a canotto in pose di yoga tantrico.

Ad un certo punto, mentre ne osservavo uno particolarmente semplice, cercando la formula retorica per convincerla su quanto fosse figo, ho sentito le sue corde vocali “giuggiolare ” e quando mi sono voltata IL MALE MI AVEVA GIA’ ASSIMILATO.

Frollina aveva trovato lo zaino dei suoi desideri; un mix perfetto tra ragazzine canottate di sopra e orrore fashion di borchie e teschi. Una roba “è così orribile che lo amo!” che mi ha lasciata a bocca aperta. Da quel momento non c’è più stata storia per nessuna delle altre cartelle disponibili e dentro al mio cervello, centinaia di demoni hanno cominciato a sussurrare frasi contrastanti: “Assecondala dai, non fare la talebana, in fondo è LEI che va in prima elementare!”; “Non prenderle quella schifezza: è contraria a tutto ciò in cui credi, è come vendere un pezzo della tua e sua anima, la ROVINERAI!”; “Sei sempre la solita esagerata, poi non lamentarti se a 14 anni trova un fidanzato dalle brache calate che per vivere spaccia e a 18 anni si fa le pere!”.

Ero quasi risoluta a dire NO quando lei ha tirato su la sua testolina ordinata e come il gatto del cartone animato, ha spalancato i suoi occhioni cerbiatti su di me (giuro che per un istante ho sentito perfino la musica) e lo zaino-teschio – cuore era già nel nostro carrello.

E mentre madri, padri e bambini vorticavano tutto intorno, ho capito che da lunedì la vita cambia: siamo entrati in una nuova era, in una nuova fase. Non è più una bambina piccola che si avvia a diventare meno piccola. E’ una bambina piccola che si avvia a diventare una bambina grande.

Non sono più una mamma di primo pelo (si, lo so, non lo ero nemmeno quando è nata, ma potevo illudermi, almeno!).

Non siamo più una famiglia alle prime armi.

Questa bambina va in prima elementare.

Questa bambina indosserà uno zaino più grande di lei con sopra una quarantina di scheletri. Uno zaino a cui ha dato un nome che è tutto un programma: “Pazienza d’orrore”.

Lunedì sarà un giorno importante. E se notate qualche ingrossamento nel letto del fiume Reno, cari bolognesi non è lo scioglimento dei ghiacciai, ma gli occhi di una genitrice consumista, pieni di emozione.

[e non chiedetemi quanto ho speso!]

23 commenti
  1. Lisa dice:

    Brava che l’hai scritto. Io ci sono andata stamattina. Anche io con il bimbo e la nonna, così l’altro era all’asilo e non avrei dovuto comprare tutto doppio che lo voleva pure lui. Ho cercato di spiegare a mio marito, ma non credo abbia afferrato il perché della mia aria stravolta. E calcola che io il 17 nel pomeriggio ho roba che si chiama business speed date e brainstorming lounge, e ci andrò con gli occhi rossi probabilmente.

  2. Panzallaria dice:

    @Lisa ah ah ah, mi immagino proprio il tuo pomeriggio 😉 io ho già avvisato i clienti che il 17 mattina è meglio che mi lascino perdere…ci si aggiorna a fontane chiuse, non prima delle 11

  3. madainoncicredo dice:

    Ma che fantastico ‘inserimento’ che faranno nella vostra scuola… Credo che sia proprio la migliore della città, conosco famiglie che l’hanno frequentata e che sono già al terzo/quarto figlio lì 🙂

    Ieri mi sa che eravamo tutte negli iper armate di lista. Io però ho messo Gabo al centro giochi perché, con lui al seguito, avrei trovato metà del materiale richiesto! E mi mancano ancora due FONDAMENTALI copertine plastificate per i quadernoni (una rossa e una blu… se le avvistate, ditemelo!!).

    Ah, ovviamente sto facendo un giro nei blog come pausa tra etichette varie. Argh.
    (Ma voi etichettate anche le singole matite? Io mi sa che rinuncio…)

  4. Panzallaria dice:

    @madainoncicredo: rinuncio anche io all’etichetta su ogni singola matita, mi sa. Tanto se è persa, è persa. Ieri dove sono andata io c’era proprio una mamma che cercava quadernoni con copertine rosse e blu, magari siete nella stessa scuola ;-). Spero davvero che la scuola di frollina sia all’altezza di quanto pare: la riunione per me è stata ENTUSIASMANTE. Senza contare che è una scuola talmente particolare che i maestri sono tutti iper convinti di stare lì, erano super orgogliosi e ci hanno tenuto a ribadire che sono tutti di ruolo…insomma, l’inizio è buono, vediamo come andrà tra pulmino e novità.

  5. girandolaprecaria dice:

    Io le etichettavo le matite. Ma non alle elementari, bensì in terza liceo, perché dopo disegno tecnico, non so perché, me ne trovavo la metà. Le mie meravigliose 3H e 6H, che toccava andare in città per trovarle 🙁
    Anche io sono alle prese col corredo. Mi manca il grembiule per attività sporchevoli. Mercoledì è iniziato l’inserimento alla materna e stamane mia figlia 3enne ha iniziato a dirmi “non voglio andare a scuola”. Speravo di non sentirlo dire fino ai 12 anni

  6. LeggimammaLeggi dice:

    Sono anche io alle prese con la più modesta lista della scuola materna: solidarietà e comprensione 🙂

  7. Gloria dice:

    Ti son vicina nell’inferno delle etichette, che avevo scampato fino allo scorso anno (fingendo di non aver capito, ma quest’anno ho trovato proprio scritto sulla lista “etichettate una ad una”, che per 2 figlie fanno 84 colori da etichettare).
    Bellissimo invece l’inserimento che descrivi, andrebbe proposto su scala nazionale!
    Infine… buon inizio!!!

  8. laura dice:

    Tanta tanta solidarietà! 🙂
    La scuola dove andrà la tua piccoletta deve essere fantastica, ed è pubblica! *_* Trovo che sia molto intelligente osservare i bambini prima dell’inserimento in classe, dovrebbero farlo di prassi tutti, anche alla scuola materna!
    Per mia figlia oggi è stato il primo giorno ma dell’ultimo anno di materna e tra poco andrò a farmi un giro nel girone dell’inferno per comprare tutto il materiale… aiuto! O_o’
    a presto e buon inizio! 😉
    Laura

    p.s. invece di etichettare perchè non provi ad usare una penna indelebile, di quelle che si usano per scrivere sui CD? io utilizzo questo metodo! 🙂

  9. Panzallaria dice:

    @Laura: la scelta della scuola è stata sofferta, perché essendo questa una scuola strarichiesta da tutta la città, noi inizialmente eravamo fuori e ci siamo dovuti sottoporre a un megasorteggione prima di avere il posto. Nel frattempo però erano finiti anche i posti nella scuola vicina a casa per cui abbiamo avuto un febbraio al cardiopalma. L’abbiamo scelta per tantissimi motivi tra cui il verde e il modello educativo/creativo. E’ una scuola per certe cose “vecchio stile” in cui i bambini vengono abituati fin da subito all’autonomia e al coltivare anche il gioco libero. Poi c’è l’orto, e c’è una sana critica nei confronti dell’insegnamento scolastico della religione cattolica, tanto che l’ora alternativa è considerata un momento a tutti gli effetti in cui fare cose belle (tra le proposte un “filosofia per bambini” come laboratorio di dialogo in cui i moderatori sono ragazzi del liceo che ho frequentato io). E’ una scuola che punta moltissimo al dialogo e allo sviluppo di spirito critico (i bambini formeranno l’assemblea dei bambini e avranno diritto di parola durante le riunioni genitori -insegnanti – bambini per essere coinvolti nelle decisioni che riguardano la classe e la scuola). Le maestre alla riunione hanno testualmente detto: “questa è una scuola rustica, non mandateli vestiti da primo giorno di scuola, perché per noi più si sporcano, più vuole dire che hanno lavorato!”. I presupposti sono OTTIMI, vediamo poi in itinere. E’ vero che è un unicum anche nella nostra città, tanto che c’è chi la ama ma anche chi la odia e secondo qualcuno “si impara solo a fare il pane” lassù. Per altri invece i bambini che l’hanno frequentata sono appassionati e poi vanno lisci come l’olio durante il percorso successivo. Noi abbiamo cercato di trovare un posto che valorizzasse la creatività di frollina (che secondo noi è un valore che non deve andare perso), il suo spirito abbastanza libero e la sua curiosità. Forse non imparerà molta disciplina, ma siamo consapevoli che la scuola non è il TUTTO ma che i genitori devono fare una loro grossa parte.

  10. Carlo Anaclerio dice:

    …purtroppo è praticamente impossibile sottrarsi alla megamacchina …il mio ha uno zaino pokèmon…ma almeno l’astuccio l’ho preso usato e in buone condizioni…la mitica scuola sui Colli è molto ambita , ma ci abbiamo rinunciato subito perchè sapevamo che fuori stradario è dura..e poi avrebbe complicato di molto i nostri spostamenti…La riunione con i docenti è stata positiva e le maestre mi sono piaciute..ovviamente lunedì la mia compagna Raffaella piangerà di brutto..io no..ma solo perchè noi maschi, si sa, abbiamo un solo neurone…

  11. Mammozza dice:

    Iper anche per me e pure la lunga esse oggi pomeriggio. Ma mancano ancora delle cose, tra cui ricoprire i libri (dilemma farlo in casa o in cartoleria). Il resto c’è tutto tranne i teschi.
    Le matite le ho siglate con pennarello indelebile punta fine, dato che avevano un apposito spazio per tale funzione (mamma sono fusa!).
    Ma santoiddio, sti benedetti elenchi non potevano darli prima che ci si preparava per tempo?

  12. MaterEtLabora dice:

    Panz, io ancora alle prese con inserimento ad asilo e maestre che già lunedì ci vado a parlare, in compenso mi hai fatto lacrimare dal ridere. Letteralemte crepati io e Gianca. Auguri alla Frollina. Un abbraccio

  13. Francesca dice:

    Il tuo racconto mi ha fatto morire dal ridere. E mi sono identificata nella mamma che si rende improvvisamente conto che la sua è una bambina piccola che si avvia a diventare grande. Io peró non ho avuto il coraggio di portarmela appresso per le spese scolastiche e cosí lo zaino l’ho scelto io. Giusto lo zaino sobrio che durerà 5 anni. E l’ho anche convinta che è il più bello della classe (beh, convinta…mi piace crederlo). Chi lo sa peró se lo zaino semplice e “figo” avrà anche lui il privilegio di avere un nome come Pazienza d’orrore 🙂

  14. francy dice:

    per me il momento arriverà solo tra qualche anno ma so già che lo sguardo da gatto con gli stivali fregherà pure me…

    francy

  15. Rosy dice:

    Ciao, il mio Omino ha cominciato il 12 e quando ho dovuto affrontare l’acquisto dei materiali.. beh… io sono contro il consumismo, mi si rivolta lo stomaco, però…….
    …..mi sono ricordata di quando a scuola TUTTI (almeno questo è il mio ricordo) c’avevano i quaderni bellini e io quelli con copertina a righe orrende, comprati dai miei a pacchi da 10 alla Upim… la mia cartella era marrone e gialla (no, dico!)… successivamente, alle medie TUTTI c’avevano lo zaino dell’Invicta tranne me, che mi vergognavo del mio zaino sfigato, che ovvviamente non avevo scelto io…
    QUINDI: ho portato con me l’Omino nella bolgia dantesca e l’ho lasciato scegliere

    Mi sono sentita come se avessimo fatto il primo passo verso la distruzione totale, ma – da vittima del nonconsumismo – non sono riuscita a fare il contrario.

  16. serena dice:

    cara, pensa che a me, femminista e comunista, è toccato cedere sullo zaino dei “personaggi femminili con le zeppe e le labbra a canotto” per usare la tua definizione che si rifiuta di dare un nome a quel fenomeno deprimente e insultante che si scrive winx e io lo leggo “sconfitta”… ma ho capitolato, come te, perché è mia figlia che va in prima elementare, perché troppo spesso mi rifiuto di capitolare, perché è giusto così, che voglia quello zaino e che io, se posso, se ho i soldi (e uh, quanto costa, ma vogliamo parlare del prezzo degli ASTUCCI?) glielo compri. e poi, tutto sommato, perché da piccola amavo visceralmente le barbie, e poi sono venuta su lo stesso, nonostante la passione per le barbie, femminista e comunista.
    un abbraccio

    serena

    p.s. ma capitolare sullo zaino della prima elementare, non vuol dire abbassare la guardia, eh!!!

  17. Francesca dice:

    Per voi lo zaino teschio-cuore, per noi stessa scelta per astuccio e il quadernone a righe!
    Ma chi li ha inventati questi personaggi orrendi?
    Io ri-voglio l’Ape Maia, Heidi, Snoopy e Linus! Ancora ricordo la mia cartella di prima elementare con un gigantesco Pierrot con l’immancabile lacrima!
    Aah, ai nostri tempi!!!
    In bocca al lupo.

  18. paroladilaura dice:

    sto ancora ridendo mentre scrivo ahahah
    noi pure abbiamo debutatto in prima elemantare, ma io il girone dantesco l’ho iniziato a luglio e l’ho diviso in due fasi.
    lei ha scelto il suo zaino, che definire rosa è riduttivo e il padre mi ha odiato per averlo farglielo prendere 😉
    ma pure io come te, ho deciso che a scuoal ci va lei e se la piace tanto quello deve essere.

    se ti può consolare, ho impiegato un’intera serata ad etichettare e sono arrivata alla conclusione, triste ma vera, che faccio schifo in questa attività. Ho poi scoperto che esistevano le foderine già pronte…

    ciao Laura

  19. Beta dice:

    I primi anni è una tortura etichettare tutto, ma è moooolto meglio farlo credetemi (con tre, ho fatto esperienza). Vi do un piccolo suggerimento, invece di etichettare, armatevi di pennarello indelebile 😉 … è più veloce! 😀
    Per lo zaino, quello che piace a loro (ma che sia resistente e portabile per 5 anni minimo), per i quadernoni, possibilmente copertine neutre o monocolore, che tanto con le sopracopertine nel colore della materia, poi i disegni di moda non si vedono 😉

  20. pandora dice:

    eehhheheh…vado a zonzo nel tuo blog e su questo post me la rido come una matta e contemporaneamente mi scorre un brivido lungo la schiena! se penso che la mia signorina ha quattro anni e TUTTO fatto a mano da me…quando mi dirà “basta con le cose pandoresche!” il fiume che ingrosserà con le mie lacrime sarà l’Arno 😉 !!!

  21. vera dice:

    Ho trovato solo ora il tuo testo…proprio mentre mi frullano in testa gli stessi pensieri e le stesse ansie e le stesse riflessioni. Mamma di pelo canuto, conosco nella mia città meravigliose cartolerie in cui sfogare un’insana passione per l’inutile colorato, non mastico ancora gli acquisti scolastici. Mi muovo già ora, in una Milano rovente in cui il refrigerio sell’Esselunga è occasione per acquisti anticipati, salva ansia e salva folla. Mi dicono che non c’è fretta, che ho tempo, che ci posso pensare più avanti….ma io, laureata Cum laudae, quella lista non la capisco…per fortuna ho trovato il tuo post, allegro, scanzonato w rilassante. complimenti

I commenti sono chiusi.