Una donna del Medioevo. Sono.

Venerdì Frollina è partita per Parigi.

Si, avete capito bene: la bambina di 7 anni è andata a Parigi e noi siamo rimasti in Italia. E’ andata con una zia, da mia cugina e dai suoi cugini.

Primo viaggio da expat senza mamma e papà. Primo viaggio in aereo. Vi ho mai raccontato del fatto che io ho un po’ paura, ma cosa dico, SONO TERRORIZZATA dall’aereo?

Sono stata brava però. Da quando abbiamo deciso di farla andare è stato tutto un “Vedrai sarà bellissimo!” o “Il cielo visto da lassù è una roba meravigliosa” e menate del genere. Intanto, ovviamente, in una mano stringevo la boccetta dello xanax, pronta per ogni evenienza.

D’altronde se mamma è una fottuta donna del Medioevo, non è mica colpa sua no? Una donna del Medioevo che tornerebbe volentieri ai viaggi in carrozza, che non spiccica una parola in inglese senza sembrare Totò quando tenta di parlare in milanese e che si spaventa per un sacco di cose, specialmente se non ha i piedi ben piantati sulla terra.

Mi sono fatta (e mi hanno fatto) un lavaggio del cervello tale che a un certo punto (fin quando sono arrivata ad accompagnarla in aeroporto) stavo quasi per convincermi che volare fosse bellissimo.

Con me menate statistiche del tipo: “E’ più pericolosa la macchina!” non funzionano, perché quella paura lì, la paura di volare è qualcosa che mi prende la pancia e se la mangia. I neuroni scendono a livello del mio deretano e in certe occasioni perdo proprio ogni lucidità (quel briciolo che mi è stata data in dono).

Comunque.

La mattina della partenza ero tutta un sorriso (forse più un’emiparesi, ma lei non se ne è accorta, per fortuna). Ho preparato la sua valigina, le ho raccontato delle cose belle di questa città straniera e mi sono lasciata cullare da ansie pratiche di organizzazione familiare.

Ho scoperto infatti che se mi assilla un’ansia molto grande, l’unico modo che ho per non pensarci è farmi assillare da molte ansie piccole e stupide.

Questo – ovviamente – per la gioia di Tino 😉

Quando abbiamo salutato la bambina all’imbarco, le mie gambe tremavano come se me le stessero per amputare, ma niente, io continuavo a sorridere con la mia paresi facciale, rafforzata da un onesto mascherone di trucco.

Mi vedevo intorno gente serena e felice, anche alcuni professionisti, e mi domandavo seriamente in che mondo vivo io. Se – per esempio – mi chiedessero, che ne so, di andare in Sicilia per lavoro, cosa faccio?

Donna del Medievo. Sono una vecchia donna del Medioevo.

Comunque Frollina è partita ed è anche atterrata e oggi riparte e (speriamo) atterrerà a Bologna, di rientro dalla sua gita.

Felice. Felice dopo il viaggio. Felice per questa vacanza.

Ha visto tante cose, ha pure mangiato giapponese. Dice che la Francia le piace e che quel trenino per andare a MontMartre è proprio una meraviglia.

Io, dopo averla accompagnata, che sono stata così brava, con la paresi sorridente e la voce rassicurante e tutto il resto, mentre tornavo allo scooter insieme a Tino per dirigermi alla mia vita di donna emancipata e sicura di sé, ecco poi ho avuto un cedimento: il sorriso si è sciolto in un attacchino (ma piccolo eh?) di panico, ho cominciato a respirare come fossi Darth Fener e mi è venuta proprio voglia di prenderlo lo xanax.

E’ durato un attimo, ma in quell’attimo lì ho pensato che io dovevo nascere nel 1600 in campagna, sfornare figli come conigli, coltivare l’orto e passare un’onesta vita di rettitudine.

Ma forse a quel punto, non so, avrei temuto la peste probabilmente.

 

6 commenti
  1. ziaSilvia dice:

    pensa se Frollina dovesse trasferirsi all’estero: dovresti prendere l’aereo TUTTE le volte che la vuoi vedere!!

    Scusate, è che dovevo vendicarmi per la figuraccia fatta in un interminabile Milano-Madrid in cui Panzallaria non ha smesso un attimo di piangere e ipotizzare tragdie aeree seminando ansia anche tra i più rodati frequent flyers

  2. barbara dice:

    anche io detesto volare. e ho volato tanto ma con le bimbe ancora mai… cioè andare a parigi ci vuole un’oretta, si potrebbe addirittura fare in giornata e a volte si trovano voli veramente a prezzi stracciati… sai il mio trucco quale era? (e funzionava). birretta prima di partire. Solo che non sarebbe bello far l’alcoolizzata davanti alla prole alle 8 del mattino. Una volta di ritorno da parigi mi son autoconvinta che sul volo ci fosse un terrorista, non mi sono imbarcata e sono scappata via. Han ritardato il volo di due ore per far scendere i miei bagagli e son tornata in treno. vedi che c’è chi è messa MOLTO peggio di te??? scappavo sulla scala mobile al contrario con la polizia che mi inseguiva.

  3. Alice dice:

    “Ho scoperto infatti che se mi assilla un’ansia molto grande, l’unico modo che ho per non pensarci è farmi assillare da molte ansie piccole e stupide.”
    Ecco io sono esattamente così…solo nei momenti troppo pesanti però 🙂
    E poi io pure penso che mi piacerebbe vivere qualche secolo addietro, poi però penso sempre: “ma cavolo, lì si moriva pure per il raffreddore!” Altro che peste, io sto messa peggio 😉
    E’ sempre bello leggerti!

  4. Panzallaria dice:

    @barbara: sei ufficialmente il mio mito!!! come potrai leggere nel commento di @ziaSilvia capirai che ti capisco BENISSIMO.

    Nell’ordine temo:
    disastro aereo tipo quello che è appena successo in cina (l’aereo sparisce chissà dove)
    attentato da parte di insospettabile (con i terroristi non sono razzista)
    guasto (e morte consapevole).

    Il treno è sottovalutato, anche sulle lunghe distanze 😉 ma io e te non viaggeremo mai insieme, se no le terroriste diventeremmo noi

  5. precariamamma dice:

    ma è fantastico tutto questo! Malgrado tutte le tue ansie non hai privato la bimba di un’esperienza senz’altro bellissima. Complimenti, io davvero non so se ne sarei stata capace 🙂

  6. deborah dice:

    Però no. Anche io ho paura di volare e quando il maritino mi propose w.e. a Barcellona senza bambina stetti male per due mesi. Ahhhh! La lascerò orfana, vergogna, per andare a folleggiare in Spagna. Telefonai persino a mia cognata, prima di partire (cioè, non so se capite lo sforzo) per farmi giurare che se ne sarebbe occupata se fossimo esplosi in un incidente aereo. Tensione a mille. Xanax. E poi niente..mi divertii un sacco e replicai negli anni con Stoccolma e Madrid, senza e con bambina a seguito. Se adesso mi chiedessero: hai paura di volare? Risponderei : Certo. Ho anche paura dei viaggi lunghi in auto, forse di più, che mica a caso sono veneziana.. Però io, noiPanz, siamo più forti delle nostre paure. Sei pure riuscita a perdere un sacco di kg. Chi ti ferma più? L’orto nel medioevo te lo puoi sempre coltivare nei ritagli di tempo 😉

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