Babbo Natale secondo Panzallaria

Da quando nella nostra sala campeggia un super albero di Natale che ha per ogni ramo un addobbo diverso, da quando è comparso dagli scatoloni delle palle natalizie un cappello rosso con il pom pom bianco, da quando frollina va all’asilo ed è entrata nell’era del consumismo:

da quando succedono tutte queste cose, Babbo Natale è l’idolo di mia figlia.

Tutto ha avuto inizio con questo cappello che non so bene da dove sia uscito. Un cappello da Santa Klaus che l’anno passato qualcuno deve averci regalato. Lei lo ha visto e quando ha saputo che è il cappello di Babbo Natale è impazzita: le abbiamo raccontato che l’anno scorso il vecchietto se lo è scordato a casa nostra portandole il regalo e per la fretta è risalito sulla sua slitta senza copricapo.

Noi ci abbiamo provato a rimandarlo in Lapponia ma nel corso di una lunga telefonata con Babbo, lui ci ha detto che i nanetti aiutanti ne stavano già facendo un altro e che quello lo tenessimo, così frollina si ricordava di lui e di essere una brava bimba che si merita i regali.

E così mia figlia se ne ciondola in giro per casa con questo cappello, ogni tanto lo guarda ed è proprio orgogliosa, che pare aver capito che non è mica da tutti avere l’originale in casa! Un po’ come durante un concerto e il Simon Le Bon di turno tira la maglietta sudata in mezzo alla folla, trasformando un indumento puzzone in un feticcio per una fortunata fan.

La frollina – per la quale abbiamo fatto anche un presepe – ha voluto collocare un albero di Natale miniaturizzato di fianco alla capanna del bambinello e ha trovato anche un paio di renne in raffia (addobbi Ikea 2008) che ha sistemato vicine al bue e all’asinello, quasi a far loro concorrenza.

C’è un gran paglione (leggi confusione) ora nel presepe della frollina: tutti stretti a sgomitare per avere un posto in prima fila per il grande evento del 25.

Ma torniamo a Babbo Natale. Ora, alla sera, prima di dormire, la mia piccola curiosa vuole sempre una favola e quella di santaklaus è attualmente la più gettonata.

BabboNatale vive in Lapponia, c’ha un gruppetto di nanetti che lavorano con lui durante tutto l’anno, che a far tutto da solo si era molto esaurito, e questi nanetti confezionano i regali per i bimbi di tutto il mondo (mica tutti, ci sono dei posti dove la slitta non arriva e allora per quei bambini bisogna che gli altri bimbi mandano pensieri buoni e baci e carezze) e si occupano anche di tenere bene quelle povere renne che lavorano un sacco, ma solo una notte all’anno.

Loro le accudiscono. Gli danno da mangiare e le coccolano, affinché arrivino pronte alla Vigilia. Quel giorno, mentre Babbo Natale si veste bene per partire per il suo giro intorno alla terra, loro attaccano a ogni zampa delle renne un campanellino perché nel cielo, le stelle, si accorgano che babbo sta arrivando.

Le soste di babbo nelle case dei bimbi buoni avvengono su specifiche segnalazioni: gli alberi di natale sono una specie di semaforo. Lui li vede e sa che in quella casa abita un bimbo che aspetta un regalo.

Quando ci sono i camini, babbo natale passa attraverso i camini, quando non ci sono, parcheggia sui balconi.

Bisogna lasciare la finestra un po’ aperta, fare in modo che la luce dell’albero sia visibile e andare a nanna. I bambini che tentassero di vedere babbo natale rimarrebbero a bocca asciutta perché lui è timido e mentre lavora non vuole che nessuno lo disturbi. Si arrabbia molto se un bimbo sta sveglio per vederlo. Di babbo natale bisogna fidarsi e questi lapponi hanno un caratterino che è meglio non contraddirli!

dato che la notte di natale è solitamente lunga e fredda, per rinfrancare babbo bisogna sempre lasciare un bicchierone di latte vicino all’albero: lui deporrà i suoi doni e prima di partire berrà il latte. Il bicchiere vuoto sarà per ogni bambino la prova che babbo è passato da lì, specie in famiglie dove la mamma è intollerante al latte e al papà non piace molto.

Dopo il tanto lavoro SantaKlaus torna in Lapponia, si fa 15 giorni di vacanza in un luogo tropicale (ogni anno diverso  e con nome e identità finte) e poi si mette al lavoro per l’anno successivo.

Meglio scrivere letterine a Babbo natale brevi e dirette: lui non ha molto tempo per leggere e deve sapere subito cosa vuole il bimbo in questione.

Nel caso le renne fossero troppo stanche, ci sono degli anni che babbo fa la prima parte del viaggio in treno: con la vecchiaia è ingrassato e loro non ce la fanno tanto ad affrontare lunghi spostamenti con lui sopra e il sacco dei regali e tutto il resto.

alla stazione prescelta loro lo vanno a prendere e si comincia il giro dei bambini del mondo.

ai più piccoli, mentre dormono, babbo natale dà anche un bacino sul naso. E’ in quell’occasione che se ha molta fretta si dimentica il cappello che scivola sui cuscini dei piccoli bebè.

6 commenti
  1. Trasparelena dice:

    Da noi invece è molto gettonata la canzone che canta “Babbolo Natale”, che sarebbe Jingle Bells ma che per il Mostro diventa gingubbè! Noi si canta “gingubbè” dalla mattina presto alla sera prima di dormire, con solo una breve interruzione a cena per cantare “quella che canta biancaneve, o il pincipe, pecchè la egina non canta mai pecchè è butta!!”
    insomma, noi si canta sempre! 🙂
    Baci alla Frolli e buon natale!

  2. Fra dice:

    L’immagine è presa da Pepito e Babbo Natale? Era la mia favola preferita quando ero bambina…ehmmm per la verità ancora adesso ;D
    Un bacio
    Fra

  3. Primula dice:

    Come le racconti tu le storie non le racconta nessuno! Sei fantastica! Mai pensato a scriverci un libro? Secondo me un editore che te lo pubblica lo trovi in un batter di ciglia! Ma se faccio la buona me le racconti anche a me le storie che mi piacciono tanto?

  4. enrico dignani dice:

    E’ Natale
    Una piccola parte
    delle donne più belle del mondo
    è nel luna park dei siti porno
    il Natale è una festa
    loro sono una festa.

    Caro Babbonatale, vorrei da te
    scritturate e impegnate
    le signore del Parlamento
    a dispensare
    di spiritosi spogliarelli
    esuberanti baci
    e gialloverdi banconote
    poveri carcerati putti e puttane
    sia fra le labbra morbido
    come il lobo del loro orecchio
    il nostro Natale.

    Felice Natale alle Caste
    da castigare
    a Sua Eccellenza l’infanzia
    alla Principesca umana adolescenza
    alle più o meno
    educate scolarizzazioni
    al manganello con lo stipendio
    e alla nostra cara lingua italiana
    angelo santo stammi vicino
    dammi la mano che sono piccino.

    Per questo Natale
    la penna del Poeta
    non sa più cosa scrivere
    ve la tiro e sparo
    nel cielo mille baci
    Buon Natale a tutti.

  5. ba dice:

    panz,
    ti prego scrivi un libro di favole per bambini. Avrai successo piùdella scrittrice di harry Potter. TIPREGO TIPREGO

I commenti sono chiusi.